La semiotica e l'uomo strutturale

Riflessioni sull’attività semiotica e strutturale di Roland Barthes tenendo presente la teoria di segni di Ferdinand Saussure


Term Paper, 2009

13 Pages, Grade: 1,3


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L’indice

1. Premessa

2. Il “paradigma linguistico” di Ferdinand Saussure: Considerazioni linguistiche come base dello strutturalismo
2.1. Segno, Significante, Significato
2.2. Invariabilità e variabilità del segno
2.3. Paradigma e Sintagma
2.4. Diacronia e Sincronia

3. L’uomo strutturale: La ricerca semiotica e strutturale di Roland Barthes
3.1. Miti d’oggi
3.2. Elementi di Semiologia

Conclusione

Bibliografia

1. Premessa

La presente tesina riguarda l’analisi di Roland Barthes (1915-1980) sulle teorie linguistiche dei segni di Ferdinand de Saussure (1857-1913). Nel nucleo della tesina si trovano i lavori sulla semiologia e sullo strutturalismo di Barthes la cui nascita si basa evidentemente sulle idee di de Saussure. Quindi per comprendere meglio i testi di Barthes verrà riassunto all’inizio della tesina “il paradigma sausseriano”. Successivamente verranno analizzati gli interventi di Barthes in ordine cronologico. Tuttavia si deve puntualizzare che possono essere analizzati qui solo stralci del suo lavoro che danno rilievo alle basi semiologiche di de Saussure. Una letteratura e un’analisi completa delle idee de Barthes sarebbe andata oltre l’intento della tesina.

Anche se il lavoro di Barthes sta al centro dell’analisi, non è l’unico che si è occupato dello sviluppo ulteriore dei metodi strutturali di de Saussure. Lo strutturalismo è diventato dagli anni 30 un campo di ricerche interdisciplinare che ha raggiunto negli anni 60 e 70 del novecento la fase più produttiva. La linguistica, l’antropologia, la narratologia e la semiologia sono alcuni dei campi di ricerche in cui lo strutturalismo si è formato in modi diversi. Tuttavia nonostante la complessità dello strutturalismo, Saussure rimane sempre il punto di riferimento. Barthes si occupava in particolare dell’applicazione dei metodi sausseriani per testi letterari ma anche per altri sistemi semiotici con cui ci si confrontava all’epoca. Questi sistemi possono essere molto diversi: letteratura, moda, miti, modo di cucinare, pubblicità, regole d’atteggiamenti, ecc. Ogni detentore di significato entro la vita sociale di un animale umano può essere un sistema del genere che interessa Barthes e che egli analizza secondo metodi strutturali:

„Das Ziel jeder strukturalistischen Tätigkeit, sei sie nun reflexiv oder poetisch, besteht darin, ein „Objekt“ derart zu rekonstruieren, dass in dieser Rekonstruktion zutage tritt, nach welchen Regeln es funktioniert (welches seine „Funktionen“ sind). […] Der strukturale Mensch nimmt das Gegebene, zerlegt es, setzt es wieder zusammen […].“[1]

2. Il „Paradigma linguistico“ di Ferdinand de Saussure: Considerazioni linguistiche come base dello strutturalismo

Il Cours de linguistique générale de Saussure viene considerato in generale come la fonte più importante dello sviluppo delle idee dello strutturalismo. Secondo lui l’oggetto della linguistica è la lingua come pure la sua posizione nell’ambito della “parole” umana e delle relazioni umane. L’analisi della lingua richiede così una definizione de sé stessa per trarre poi conclusioni sul regolamento che ha come base.

„Was aber ist Sprache? […] Sie ist zu gleicher Zeit ein soziales Produkt der Fähigkeit zu menschlicher Rede und ein Ineinandergreifen notwendiger Konventionen, welche die soziale Körperschaft getroffen hat, um die Ausübung dieser Fähigkeit durch die Individuen zu ermöglichen. Die menschliche Rede, als Ganzes genommen, ist vielförmig und ungleichartig; verschiedenen Gebieten zugehörig, zugleich physisch, psychisch und physiologisch, gehört sie außerdem noch sowohl dem individuellen als dem sozialen Gebiet an; sie lässt sich keiner Kategorie der menschlichen Verhältnisse einordnen, weil man nicht weiß, wie ihre Einheit abzuleiten sei.“[2]

Di conseguenza la lingua è un’istituzione sociale. La “parole” umana richiede sempre un parlante / emittente che parla sempre intenzionalmente ad un destinatario. Il parlare (parole) e la lingua (langue) formano il regolamento che è in sottordine della langage. Tra tutti gli individui umani che sono connessi tramite la langage, si forma qualcosa di simile ad una media: tutti riproducono gli stessi segni che sono attaccati alle stesse idee / concetti. Si prende la somma di tutte le immagini delle parole e la quantità delle loro possibilità (che tutti i congiunti di una comunità di parlanti hanno interiorizzato grazie al parlare) ne risulta un sistema grammaticale che si trova in modo virtuale nei cervelli di una comunità di parlanti. Insomma, la lingua di un singolo individuo non è mai completa, è sempre limitata. L’entità della lingua esiste solo nella comunità della massa. Però l’esecuzione della lingua non viene mai realizzata dalla massa, è sempre individuale e controllata dall’individuo, l’esecuzione per sé è il parlare.

„Indem man die Sprache vom Sprechen scheidet, scheidet man zugleich: 1. das Soziale vom Individuellen; 2. das Wesentliche vom Akzessorischen und mehr oder weniger Zufälligen. Die Sprache […] ist das Produkt, welches das Individuum in passiver Weise einregistriert. […] Das Sprechen ist im Gegensatz dazu ein individueller Akt des Willens und der Intelligenz […].“[3]

La lingua è un sistema di segni. Questi segni esprimono pensieri ed in quanto tali, sono paragonabili a sistemi di segni extralinguistici. Per rendere possibile l’esplorazione di questi sistemi di segni, che si trovano al di fuori della lingua e al di fuori dell’ambito della competenza del linguista, Saussure perora una nuova disciplina scientifica: la Semiologia.

„Man kann sich also […] eine Wissenschaft [vorstellen], welche das Leben der Zeichen im Rahmen des sozialen Lebens untersucht; diese würde Teil der Sozialpsychologie bilden und infolgedessen einen Teil der allgemeinen Psychologie; wir werden sie Semeologie (von griechisch sêmeíon, „Zeichen“) nennen. Sie würde uns lehren, worin die Zeichen bestehen und welche Gesetze sie regieren. Da sie noch nicht existiert, kann man nicht sagen, was sie sein wird.“[4]

2.1. Segno, Significante, Significato

Il segno linguistico unisce un’idea o un concetto con un’immagine acustica. Per quest’immagine acustica non si intende però il suono realmente fisico ma l’effetto psicologico cioè il richiamare di questo suono alla mente con aiuto della nostra percezione sensoria. L’immagine acustica è sensoriale al contrario del concetto che è astratto. Il termine “immagine acustica” sostituisce de Saussure con la parola “significante” (frz. Signifiant; l’aspetto esteriore del segno) e il concetto o l’idea col termine “significato” (frz. Signifié; il contenuto del segno).

Il segno linguistico è un segno qualsiasi, cioè il collegamento tra significato e significante è arbitrario. Perché il concetto del significato non correla con la serie dei suoni del significante. Questo dimostra già un semplice paragone tra il lessico di diverse comunità di parlanti. A ciò si deve però aggiungere che per esempio parole onomatopeiche non vengono sempre scelte così liberamente e anche pronomi sono in ogni lingua acronimi.

2.2. Invariabilità e variabilità del segno

Malgrado la supposizione che il segno sia qualsiasi, esso è come mezzo espressivo un risultato dell’abitudine collettiva. Cioè si basa su convenzioni e non può essere trasformato da un individuo.

„Wenn die Bezeichnung hinsichtlich der Vorstellung, die sie vertritt, als frei gewählt erscheint, so ist sie dagegen in Beziehung auf die Sprachgemeinschaft, in der sie gebraucht wird, nicht frei, sondern ihr auferlegt. […] Nicht nur ein Individuum wäre außerstande, wenn es wollte, die vollzogene Wahl nur im geringsten zu ändern, sondern auch die Masse selbst kann keine Herrschaft über ein einziges Wort ausüben; sie ist gebunden an die Sprache so wie sie ist.“[5]

[...]


[1] R. Barthes: Die strukturalistische Tätigkeit. In: Kursbuch 5 (1966), p. 190–196; p. 191.

[2] Ferdinand de Saussure: Grundfragen der allgemeinen Sprachwissenschaft. 2. Aufl. Berlin 1967, p. 11.

[3] Ibidem, p. 16.

[4] Ibidem., p. 19.

[5] Ibidem, p. 83.

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Details

Title
La semiotica e l'uomo strutturale
Subtitle
Riflessioni sull’attività semiotica e strutturale di Roland Barthes tenendo presente la teoria di segni di Ferdinand Saussure
College
University of Palermo
Grade
1,3
Author
Year
2009
Pages
13
Catalog Number
V140218
ISBN (eBook)
9783640473236
ISBN (Book)
9783640473106
File size
423 KB
Language
Italian
Keywords
semiotica, saussure, paradigma, syntagma, diacronia, sincronia, barthes, roland barthes, strutturalismo
Quote paper
Helen-Marie Hecker (Author), 2009, La semiotica e l'uomo strutturale, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/140218

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