“Noaltri se sentón taliani ancora.”

Il caso del mantenimento linguistico del dialetto veneto a Chipilo, un’enclave di lingua italiana in Messico


Term Paper (Advanced seminar), 2009

14 Pages, Grade: 1,0


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Indice

Introduzione

1. Storia linguistica esterna
1.1. L’immigrazione italiana in Messico
1.2. La comunita italo-parlante a Chipilo oggi

2. Storia linguistica interna
2.1. Il dialetto di origine: il Veneto
2.2. La situazione linguistica a Chipilo - una breve descrizione del dialetto

Conclusioni

Bibliografia

Appendice

Introduzione

Gli immigrati italiani, che andarono in America latina, hanno smesso di utilizzare la loro lingua, ossia il loro dialetto di origine a favore della lingua del paese nel quale emigravano. In molti casi si sono adagiati su un uso linguistico che fece sparire il loro italiano o che creava lentamente una nuova lingua intermedia nella quale la lingua madre giocava un ruolo secondario. Mentre gli immigrati in Brasile o Argentina, abbandonando la loro lingua di origine, hanno per la maggior parte assunto completamente lo spagnolo o il portoghese, il caso del Messico e sorprendentemente un altro: facendo un paragone con la quantita di immigrati nella regione del Rio de la Plata, erano solamente pochi quelli che emigrarono in America Centrale e - al contrario - essi hanno in qualche caso mantenuto e conservato il loro dialetto di origine.

Questa tesina si occupa di un caso speciale circa l’uso dell’italiano in una cittadina messicana che e stata fondata all’incirca 130 anni fa da qualche immigrato veneto. La cittadina si trova nello stato di Puebla e si chiama Chipilo, dove si parla ancora un dialetto veneto che e sopravissuto fino ad oggi. La tesina cerca di spiegare le ragioni di questo fenomeno di omogenea persistenza linguistica che dura da cinque generazioni[1].

In primo luogo verra fornita una spiegazione sulla storia dell’immigrazione e successivamente una descrizione della comunita attuale. In secondo luogo verranno paragonati i dialetti di origine con quello attuale di Chipilo.

Saranno elencate anche le cause che la ricerca aveva trovato come spiegazione dell’uso della lingua di minoranza rispetto a quella di maggioranza.

1. Storia linguistica esterna

1.1. L’immigrazione italiana in Messico

Rispetto all’emigrazione italiana in altri paesi del mondo, quella verso il Messico era veramente di modesta entita. Dopo l’indipendenza dalla Spagna nel 1821, si trattava di un’immigrazione selezionata: per popolare il paese e per ottenere un certo avanzamento tecnologico e sociale[2] , il governo aveva deciso di promuovere l’immigrazione per mezzo degli europei, volendo bilanciare la maggioranza della popolazione amerinda. Ma il governo non autorizzava le masse povere dei contadini del sud Italia ad emigrare, percio gli emigranti italiani provenivano soprattutto dal Nord d’ltalia, specialmente dal Trentino e dal Veneto. Le autorita messicane hanno selezionato gli immigrati, rifiutando quelli che non erano adatti alle loro attese. Condizione importante era che gli immigrati fossero “Latini” ed anche cattolici[3]. I contadini italiani del Nord godevano di una reputazione positiva ed erano - al contrario dei contadini del Sud, malfamati, pigri ed ignoranti - dunque desiderati[4] Molti di loro si sono trasferiti inizialmente come lavoratori temporanei per costruire per esempio delle ferrovie. Nell’ottocento all’incirca 3000 Italiani si sono radicati in sette zone del Messico.[5] Oggi, a causa dell’esodo dei coloni in altri centri, unicamente quattro continuano ad essere colonie italo- parlanti: Chipilo, Huatusco/Zentla (Stato di Veracruz), Ciudad de Maiz e La Aldana nel Distretto Federale Messicano. Le ragioni di questa scarsa concentrazione d’immigrazione sono state molte, ma erano decisive soprattutto quella politica di selezione del governo messicano e le continue rivoluzioni, depredazioni e sommosse, che erano spesso nazionaliste e xenofobe, rendendo il Messico non veramente affascinante per gli emigranti italiani. Nel novecento, l’immigrazione in quei centri cessava quasi totalmente e le comunita italiane si integravano conservando ciononostante i loro dialetti, identificandosi in essi, la comunita veneta di Chipilo[6] e quella trentina a Zentla. In quei centri si sono aggiunti in seguito altre sparute minoranze italiane da altre citta, come da Monterrey o dalla capitale. Oggi ci sono all’incirca 10.000 Italiani residenti in Messico[7] e una grande parte e costituita anche da numerosi emigranti che si spostarono dopo la seconda guerra mondiale o da italiani che lavoravano in Messico per ditte italiane. Il gruppo dei Messicani con discendenza italiana pero raggiunge circa 300.000 persone. La comunita di origine italiana gode di un’ottima reputazione ed ha ottenuto un’elevata importanza nella societa messicana. I membri usufruiscono attualmente di varie strutture culturali e sociali dal Paese[8]. La comunita italiana in Messico dispone anche di una rivista come mezzo eccellente di comunicazione, intitolata “Punto d’incontro“[9].

La storia dell’emigrazione italiana e suddivisa in due processi: l’emigrazione oltremare e quella nei paesi europei. La popolazione originaria della regione del Veneto comincia ad emigrare oltremare a partire dal 1876[10], dal momento che l’ltalia non era cosi sviluppata, alfabetizzata e industrializzata come molti dei suoi paesi vicini.[11] Le prospettive non erano dunque molto allettanti, in modo particolare nelle regioni montuose come l’alto Veneto, lontane dalle innovazioni.

Tale striscia di terra era inoltre colpita da numerose avversita meteorologiche e da catastrofi naturali come alluvioni fluviali, raccolte sfortunate, ecc.[12]

Nel 1882, un gruppo di 560 emigranti italiani (20 famiglie) e arrivato a Messico fondando il 30 giugno[13] la citta di Chipilo su una hacienda abbandonata, 12 chilometri a Sud da Puebla[14], e all’incirca un centinaio di chilometri a sud della capitale[15]. La maggioranza degli immigrati veniva dalla citta di Seguisino[16]. Straripando nel 1881, il fume Piave distrusse il territorio dell’altopiano veneto rovinando l’alimentazione base di molte famiglie[17]. Nello stesso anno, che era gia l’apice dell’emigrazione degli Italiani in Messico, due rappresentanti messicani (agenti[18]) arrivarono in Italia per reclutare degli uomini disperati per trasferirsi nelle zone disabitate del Messico. Fu sottoscritta una convenzione da 38 famiglie. I primi anni erano molto duri e di conseguenza un certo numero di coloni abbandono nuovamente Chipilo:

[...]


[1] WOSSNER (2002), p. 1.

[2] MacKay (1992), p. 130; WOSSNER (2002), p. 21.

[3] WOSSNER (2002), p. 21.

[4] Cf. WOSSNER (2002), pp. 19s.

[5] MacKay (1992), p. 131.

[6] Si scrive in grafia italiana: Cipilo.

[7] In circa 5500 famiglie essendo inclusi i Messicani con doppio passaporto.

[8] P.es. la Societa Dante Alighieri, l’Istituto Italiano di Cultura.

[9] Questa rivista e scritta in lingua standard e non in un dialetto.

[10] WOSSNER (2002), p. 18.

[11] WOSSNER (2002), pp. 30-32.

[12] WOSSNER (2002), pp. 18s.

[13] WOSSNER (2002), p. 25: Con la fondazione di Chipilo finisce anche l’emigrazione dall’Italia a Messico di questa prima epoca dopo l’Unificazione dell‘Italia.

[14] MacKay (1992), p. 129.

[15] Ursini (1988a), p. 217.

[16] Alto Adige vicino a Venezia. Cf. Appendice, p. 14.

[17] MacKay (1992), p. 131.

[18] WOSSNER (2002), p. 18. Anche le differente societa di navigazione mandarono quegli agenti perche erano state gratificate dal governo di Messico se apportavano degli emigranti, p.es. liberazione dalla dogana, ecc. (Cf. WOSSNER (2002), p. 23).

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Details

Title
“Noaltri se sentón taliani ancora.”
Subtitle
Il caso del mantenimento linguistico del dialetto veneto a Chipilo, un’enclave di lingua italiana in Messico
College
Christian-Albrechts-University of Kiel  (Romanisches Seminar)
Course
Hauptseminar – Linguistik Italienisch: Gli Italiani e la lingua italiana in America latina
Grade
1,0
Author
Year
2009
Pages
14
Catalog Number
V149932
ISBN (eBook)
9783640610761
ISBN (Book)
9783640611157
File size
661 KB
Language
Italian
Notes
Lavoro ben fatto, espressione linguistica modello. Alcuni ripetizioni.
Keywords
Chipilo, Messico, Italiano, dialetto veneto
Quote paper
Hendrik Keilhauer (Author), 2009, “Noaltri se sentón taliani ancora.”, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/149932

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