L'intento programmatico della Scuola di Darmstadt era quello di pervenire ad una totale determinazione del materiale musicale, realizzando una “musica pura” senza alcun legame con la scena. Ma già in 4’33’’ (1952) John Cage realizza un collegamento del tutto nuovo tra attività strumentale e movimento, scrivendo un pezzo per pianoforte in cui i movimenti del pianista sono parte integrante dell’opera, perfino se da essi non si origina alcun risultato sonoro.
Dunque si ha una decisa espansione dell’universo musicale: è musica non più soltanto il silenzio tra i suoni di una composizione, ma anche il silenzio che è la composizione. Specularmente, mentre fino a quel momento la scena musicale era un elemento fisso all’interno del quale lo strumentista doveva evitare ogni gesto e movimento non strettamente finalizzato alla produzione del suono musicale (bandita era dunque anche qualunque espressione del viso), negli anni ’50 si scopre una nuova spazialità della musica. Ora lo spazio in cui viene eseguita o diffusa la musica, e l’uso di questo spazio da parte degli interpreti, divengono parti integranti della composizione.
Del resto un uso più variegato dello spazio si imponeva da tempo anche nelle arti figurative: lo testimoniano la ricerca di una terza dimensione in pittura (ne sono esempi i Buchi e i Tagli di Lucio Fontana), l’inclusione del movimento nelle opere pittoriche (lo evidenziano alcune opere pittoriche di Giacomo Balla, come Bambina che corre sul balcone e Dinamismo di un cane al guinzaglio) e scultoree (pensiamo alle sculture cinetiche di Jean Tinguely e ai mobiles di Alexander Calder). In questi prodotti artistici l’uso attivo dello spazio per mezzo del movimento è non solo presentato nell’opera, ma anche richiesto da parte del fruitore, che può cogliere le molteplici caratteristiche dell’opera stessa solo interagendo cineticamente con lo spazio che la circonda.
Questo, a sua volta, induce il fruitore del prodotto artistico ad impegnarsi maggiormente nella ricezione di questo e a prendere in considerazione un più ampio ventaglio di suoi possibili sensi. Si ridefiniscono così “in attivo” le pratiche sociali della fruizione artistica in generale, e musicale nello specifico, correlando l’ampliamento degli spazi fisici pertinenti agli oggetti d’arte con un ampliamento del ruolo dell’arte nella vita quotidiana.
Inhaltsverzeichnis
- La teatralizzazione della musica nel XX secolo
- Una forma di teatro musicale: la Musikperformance
- La Musikperformance tra Germania e Stati Uniti
- John Cage
- Influssi reciproci tra New York e Colonia
- Nam June Paik
- Karlheinz Stockhausen
- Alvin Lucier e Mauricio Kagel
- Aspetti del teatro musicale in Italia (1950-1980)
Zielsetzung und Themenschwerpunkte
Das Buch "Musica come teatro: protagonisti e linee evolutive del XX secolo" befasst sich mit der Entwicklung der Musik im 20. Jahrhundert, insbesondere mit der Verlagerung von reiner Musik zu einem Theater der Musik. Der Autor untersucht die Verbindung von Musik und szenischer Darstellung und analysiert die bedeutendsten Protagonisten und Strömungen dieses Wandels.
- Die Theatralisierung der Musik
- Entwicklung der Musikperformance
- Beziehung zwischen Musik und Theater
- Einfluss von Avantgarde-Bewegungen
- Bedeutende Künstler und Komponisten
Zusammenfassung der Kapitel
- Kapitel 1: La teatralizzazione della musica nel XX secolo: Dieses Kapitel führt in die Thematik der Theatralisierung der Musik im 20. Jahrhundert ein und beschreibt den Übergang von der "reinen" Musik hin zur Musik als theatralischem Ereignis. Es beleuchtet die Entwicklung der Musikperformance als neue Form des Musiktheaters.
- Kapitel 2: Una forma di teatro musicale: la Musikperformance: Dieses Kapitel erörtert die Entstehung und Entwicklung der Musikperformance als eigenständige Form des Musiktheaters. Es beleuchtet die spezifischen Charakteristiken und die Abgrenzung zur traditionellen Oper.
- Kapitel 3: La Musikperformance tra Germania e Stati Uniti: Dieses Kapitel untersucht die Wechselwirkungen und den Austausch zwischen der Musikperformance in Deutschland und den Vereinigten Staaten. Es fokussiert auf die bedeutenden Einflüsse und die Entwicklungen in beiden Regionen.
- Kapitel 4: John Cage: Dieses Kapitel beleuchtet die innovative Musik und die Performance-Konzepte von John Cage, einem der einflussreichsten Komponisten des 20. Jahrhunderts.
- Kapitel 5: Influssi reciproci tra New York e Colonia: Dieses Kapitel analysiert die gegenseitigen Einflüsse zwischen New York und Köln in Bezug auf die Entwicklung der Musikperformance. Es beleuchtet die wichtigen Künstler und Strömungen in beiden Städten.
- Kapitel 6: Nam June Paik: Dieses Kapitel widmet sich dem Werk und den Ideen von Nam June Paik, einem Pionier der Videokunst und der Performance-Kunst.
- Kapitel 7: Karlheinz Stockhausen: Dieses Kapitel beleuchtet das Leben und Werk von Karlheinz Stockhausen, einem der einflussreichsten Komponisten der Avantgarde-Musik.
- Kapitel 8: Alvin Lucier e Mauricio Kagel: Dieses Kapitel präsentiert die Musik und die Performances von Alvin Lucier und Mauricio Kagel, zwei wichtigen Vertretern der Musikperformance.
- Kapitel 9: Aspetti del teatro musicale in Italia (1950-1980): Dieses Kapitel behandelt die Entwicklung der Musikperformance in Italien während der 1950er bis 1980er Jahre. Es beleuchtet wichtige Künstler und Strömungen in Italien.
Schlüsselwörter
Die zentralen Begriffe und Themen des Buches sind: Musikperformance, Theatralisierung der Musik, Avantgarde, Musiktheater, Interdisziplinarität, John Cage, Karlheinz Stockhausen, Nam June Paik, Alvin Lucier, Mauricio Kagel, New York, Köln, Italien, 20. Jahrhundert.
- Quote paper
- M° Rossella Marisi (Author), 2010, Musica come teatro: protagonisti e linee evolutive del XX secolo , Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/153025