Il divario nord-sud in Italia


Pre-University Paper, 2009

31 Pages, Grade: 12 Punkte


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Inhaltsverzeichnis:

Indice del contenuto

1. L’introduzione

2. I motivi per il divario Nord-Sud
2.1. Gli aspetti storici
2.2. La posizione geografica d’Italia
2.3. La struttura economica
2.3.1. L’economia e l’industria
2.3.1.1. L’economia al Nord
2.3.1.1.1. L’infrastruttura
2.3.1.1.2. Il triangolo industriale
2.3.1.1.3. Torino- il centro dell’automobile
2.3.1.1.4. Genova con uno dei più importanti porti d’Europa
2.3.1.1.5. Milano- il centro industriale e sociale
2.3.1.2. Le grandi e piccole industrie e la loro distribuzione in Italia
2.3.1.3. L’economia al Sud 14 2.3.1.3.1. Il clima sfavorevole
2.3.1.3.2. L’economia latifondistica
2.3.1.3.3. Il contribuito della mafia ai problemi del Sud
2.3.1.4. “Roma ladrona” secondo i Leghisti
2.3.1.5. Le differenze
2.3.2. Il turismo
2.3.2.1. Il turismo al Nord
2.3.2.2. Il turismo al Sud

3. Le conseguenze
3.1. La disoccupazione e l’economia sommersa
3.2. La migrazione

4. I provvedimenti per risolvere la disparità
4.1. La Cassa del Mezzogiorno
4.2. Gli ausili diversi
4.3. La legalizzazione degli immigranti
4.4. Il Ponte sullo stretto

5. La conclusione

6. La bibliografia

1. L’introduzione

L’Italia con le sue lunge coste e numerose città storiche appartiene alle mete di viaggio più amate. Quando si pensa all’Italia, viene in mente il paese della “dolce vita”, la “bella Italia”, Venezia con le sue gondole, la città di moda Milano e forse Firenze con la sua grande cultura. Soprattutto villeggianti provenienti dalla Germania, dall’Austria e dalla Francia fanno le vacanze in Italia. La maggior parte dei turisti conosce soltanto i predetti luoghi al Nord o magari qualche posto turistico come la città balneare di Rimini o i vari laghi, ad esempio il Lago di Garda. Ad eccezione del Vaticano a Roma e ad alcune altre città in Italia, la gente e i turisti tipici ignorano molto di questo paese.

Solo pochi sanno che l’Italia è da centenni un paese con forte disparità fra il Nord e il Sud, chiamandole le cosiddette “due italie”. È il paese europeo che nasconde dietro la facciata, uniforma i più grandi controsensi economici, politici e sociali. Da un lato, l’Italia annovera fra le sette nazioni economiche principali e il ricco Nord è industrialmente molto potente. Lì ci sono anche le più efficaci metropoli dell’economia con le città di Milano, Genova e Torino, definito come il “triangolo industriale“. Dall’altro lato, l’Italia è segnata da crisi perenni, corruzione e malavita organizzata.[1] Al contrario del Nord è posto il Sud, chiamato anche il Mezzogiorno. È industrialmente molto debole, arretrato e appartiene alle aree più svantaggiate dell’Europa centrale. Sembra che ci sia un divario insormontabile fra questi due parti d’Italia.

Scopo dell’elaborato è di rappresentare il Mezzogiorno come una zona con un forte svantaggio di sviluppo a confronto del Nord d’Italia. Molti aspetti hanno contributo a questo dislivello per esempio fattori storici e geografici. Si deve prendere coscienza del fatto che la questione merdionale italiana, ossia il divario Nord-Sud, è un problema complesso composto da varie sfaccettature. Nel mondo ci sono opinioni diverse sulla domanda se si può anche oggi parlare di un divario Nord-Sud. In questa discussione si spiega perché si può parlare di una disparità Nord-Sud e quali aspetti perorano questo giudizio.

Questo è fatto vedere sia attraverso alcuni aspetti storici del recente passato sia analizzando aspetti riguardanti la geografia e l’economia. Gli aspetti economici sono divisi in economia, industria e turismo e analizzati per sezioni prima sotto il punto di vista del Nord e poi sotto quello del Sud. Inoltre il discorso è portato sulle consequenze che risultano dalla situazione e i provvedimenti che sono stati presi.

2. I motivi per il divario Nord-Sud

2.1. Gli aspetti storici

Prima di tutto va sottolineato che l'arretratezza del Sud della penisola italiana, cioè del Mezzogiorno, è discussa già dal Settecento, quindi da cento anni prima dell’unità nazionale.[2]

Come Thomas Strobel avverte nel suo tema, vennero interpresi tantissimi tentativi per spiegare le cause possibili del problema della disparità italiana ma, queste, risultarano veramente sfaccettate.[3] A questo punto porterebbe troppo lontano analizzare tutto lo sviluppo storico e il suo influsso sulla situazione presente in Italia. Per questa ragione ci si limiterà agli avvenimenti centrali della storia odierna.

Iniziò con l’evento del risorgimento, l’epoca dopo il Congresso di Vienna dal 1815 al 1870 nei principati e nelle regioni italiane. In quegli anni si cercò di imporre l‘unità italiana in uno stato nazionale inannzi tutto attraverso rivolte contro il predominio dei Borboni spagnoli nel Sud e contro gli Austriaci asburgici nel Nord d'Italia. Si crearono gruppi d’interessi diversi con vari bersagli. Alcuni vollero una monarchia italiana e altri una repubblica civile-democratica.[4] Così nel risorgimento nacque la concezione di un’Italia unitaria e indivisibile e per questo sarà significante per l’idea di unità che verrà a crearsi negli anni successivi.

Di fatto le origini del problema furono non solo la nascita dello stato nazionale nel 1861/ 1870 ma anche l’accumulazione di misure politiche che non furono prese in considerazione come nel periodo del fascismo.[5]

Nell’Ottocento, con l’unità nazionale dell’Italia, l'arretratezza del Sud d’Italia divenne una questione politica con un significato nazionale, la Questione meridionale[6]. Si originò nello svantaggio accumulato dalle regioni del Sud in rapporto a quelle del Centro e del Nord, rilevato dagli indicatori economici, culturali e civili dello sviluppo.

Quindi si può dire che il problema principale stesse nell’origine dell’unificazione nazionale, perciò “ con l’unità stessa che l’amalgama delle diverse realtà regionali, e sopratutto quella tra le due grandi partizioni del Nord e del Sud, si propose alla classe dirigente nazionale come un problema da risolvere, anche se la percezione della reale entità delle differenze e sopratutto delle difficoltà da superare per eliminarle non fu tempestiva né piena.[7]

Se ci si occupa di questa questione, diventa chiaro che il suo carattere e le soluzioni sono cambiati, ma che tuttavia il fatto rimane, c’è un divario tra Nord e Sud.

Ora si porta brevemente il discorso sul fascismo in Italia, perché anch’esso contribuì al problema Nord-Sud. Durante il periodo fascista il termine nazionale fu esagerato. Si negò che ci fu un divario fra le due italie. A quell’epoca non si vide un problema centrale nella „Questione meridionale“, addirittura s’ignorarono appieno i fatti.[8]

Appena dopo la seconda guerra mondiale assunse importanza questa domanda. I motivi per questo sono per esempio il fatto che per uno stato moderno era insopportabile se in una parte dello stato non c’era abbastanza servizio medico, o se esistessero ancora malattie come la malaria e se la cifra degli analfabeti era alta nei confronti dei paesi industrializzati più a ovest.[9] Oggi stesso povertà, analfabetismo, criminalità organizzata, economia sommersa segnano la vita nel Mezzogiorno.[10]

Secondo Thode cominciò in Italia, con la caduta del muro di Berlino, un nuovo pensiero sulla stessa identità nazionale. Nel mondo la globalizzazione cresceva sempre di più e per questo aumentò anche la pressione dalla concorrenza. Pertanto il ricco Nord d’Italia, anche chiamato l’alta Italia, si sentì minacciato, portando l’onore fiscale principale e quindi la parte cospicua delle spese per il Sud e di consequenza richiese più indipendenza. Quell’indipendenza doveva essere non sola politica, ma soprattutto finanziaria.[11]

A causa del lento sviluppo del meridione, il Nord volle separarsi. Ulterioramente Thode scrive che la cosiddetta “Lega Nord” incombette temporaneamente con lo scisma del Nord se l’esigenza di un federalismo con un’autodecisione ampia delle regioni non fu realizzata.[12] Questa Lega è ancora oggi importante per la comprensione del problema perciò oggi in Italia essa ancora esiste come terzo partito più grande. La Lega è un partito di destra e separatista, ebbene l’opera di Umberto Bossi che inventò il suo territorio dello stato nel 1996 e oggi vuole solo trasformare lo stato centralista italiano in uno federalista.[13]

La Lega Nord, come già indica il nome, si sente responsabile solo in una parte d’Italia. Consì la Lega è principalmente attiva al Nord, ma anche nel Centro d’Italia ed esige come nel passato il federalismo del paese. Non vuole più appoggiare il Sud che è economicamente arretrato con prestazioni di trasferimento. Per questo motivo molti settentrionali hanno paura di una “meridionalizzazione” e che il sistema mafioso possa influenzare le strutture sociali e economiche del Nord attraverso la migrazione dal Sul al Nord.[14]

2.2. La posizione geografica d’Italia

Ora si considera la struttura geografica del Paese e il suo effetto sulla situazione Nord-Sud.

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Illustrazione.

L’Italia è divisa in tre parti: L’Italia del Nord, l’Italia Centrale e l’Italia del Sud e ha una superficie di circa 301.338 cq e un numero d’abitanti di 60.054.511.[15] Come Thomas Strobel ha specificato nel suo studio, nel Mezzogiorno vivono 21,2 millioni persone d’Italia in una superficie di 123.000 qm che corresponde in percento circa a 40,8% della superficie totale. In proporzione sono 36,7% della popolazione totale.[16] La popolazione del paese è sparsa in maniera diversa. Più alta è la densità popolazione nell‘Italia settentrionale.[17] Questo non è stupefacente se si riflette su questo paese. Già la considerazione della geografia farà notare che al Sud non c’è quasi niente per fare commercio e dunque anche trovare un lavoro è difficile. I numeri pongono l’accento sul fatto che tantissime persone preferiscono vivere soprattutto al Nord perché lì hanno la possibilità di avere un buon lavoro e così una vita dello standard. Innanzi tutto i giovani fuggono dal Sud per trovare un lavoro al Nord, il posto dov’è tutta l’industria, ma a questo punto sarà analizzato in seguito.

L’Italia non ha un clima omogeneo: la Pianura Padana deve essere trattata seperatamente perché ha un clima centroeuropeo a causa della sua forma di un bacino che è circondato in tre parti dalle catene alpine. Le estati sono calde, gli inverni freddi. Spesso a Milano o Torino c’è la neve in inverno qui non si trova la tipica vegetazione mediterranea. In Italia centrale domina il clima moderato. La temperatura in inverno è come quella di Milano, ma in estate è caldo anche lì. Tutt’altro nel Mezzogiorno, in cui il clima riecheggia quasi l’Africa. Gli inverni miti sono in pratica l’unica stagione nella quale piove.[18] Ciò è un enorme svantaggio per il Sud per quanto riguarda l’agricoltura e la coltivazione dei campi, poiché, quando è troppo caldo o non c’è abbastanza acqua, quasi niente può crescere. Queste condizioni mali hanno la conseguenza che al Sud è un’agricoltura sfortunata con quale le persone non possono veramente guadagnare bene.

Come si vede nella cartina, l’Italia confina con la Francia a ovest, la Svizzera e l‘Austria al Nord, all’est alla Slovenia. Al Sud circonda il Mar Mediterraneo, il territorio dello stato restante con la Sicilia, la Sardegna ed anche un numero d’isole più piccole. È circondata dal mar Tirreno, dal mar Ionico e dal mar Adriatico, e la sua costa è planare e navigabile.

Anche la stessa posizione del Nord è rilevante: confinando con gli altri paesi, può commerciare bene con loro.[19] Si può commerciare meglio che al Sud e perciò questo è posto alla periferia dei centri industriali d’Italia e d’Europa. Al Sud non c’è quasi nessuno sviluppo dell’industria secondaria, cioè della produzione. Così è difficile commerciare perché il Sud è quasi tagliato dagli altri e intorno a esso c’è quasi solo l’acqua.

Al Nord le Alpi, che formano un confine naturale[20], ne occupano una grande parte. I monti più grandi delle Alpi al Sud sono le Dolomiti, distribuendosi sulle regioni del Veneto al nordest e del Trentino-Alto Adige al Nord. Al Nordovest è il Gran Paradiso, il più grande monte con 4.061 metri, posto totalmente a terra italiana ed è un luogo popolare per i turisti. Questi aspetti sono importanti per il trasporto e il turismo del quale è parlato dopo. Fra le Alpi e l’Apennino sta la Pianura Padana, una vasta pianura fertile che significa il centro principale del commercio in Italia, la quale è presentata in 2.3.1.1..

A causa delle condizioni geografiche capitano ogni tanto terremoti in Italia.[21] Al contrario del Nord, la maggior parte dei vulcani è posta al Sud, per esempio il Vesuvio, l’Etna e lo Stromboli.[22] Bensì il Nord non sia risparmiato da scosse, come ha dimostrato il terremoto del Friuli nel 1976, secondo sisma capitato in Italia, si può vedere che la parte prevalente avviene al Sud del paese.[23] Si può concludere che in base ai terremoti vivere in questa zona non sia solo difficile, ma anche non si possa costruire veramente bene un’infrastruttura e un’economia.

Per mezzi statistici l’Italia è divisa in cinque macroregioni in base alla classificazione del NUTS[24] dell’EU. Le regioni meridionali della terraferma formano le regioni grandi meridionali, la Sicilia e la Sardegna, formano la macroregione delle isole.

Questa figura è utile per il seguente processo perciò così si può immaginarsi meglio come l’Italia è strutturata, di quali zone è parlato e dove sono situate.

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Illustrazione.

In conclusione, si può affermare che sin dagli inizi il meridione è stato svantaggiato in base alla posizione di questa zona. Quest’argomento è collegato a un fatto storico: nell’Ottocento quando il settentrione fu già influenzato dagli stati nazionali rivoluzionari e così formò una borghesia economicamente forte, il Sud rimase fermo nelle sue vecchie strutture feudali. Questo vuol dire che l’aristocrazia prevalse e la borghesia mancò nonostante la presenza di contadini decaduti.[25] Il clima caldo al Mezzogiorno raffigura un altro inconveniente che contribuisce allo squilibrio Nord-Sud. Poi per i meridionalisti è più difficile aver successo nell’agricoltura e commerciare con i loro pochi prodotti che sono ottenuti al Sud perché hanno tra l’altro i suoli mali e le condizioni peggiori in paragone al Nord.

Insomma il Nord non è solo più legato ai paesi vicini al contrario del Sud, ma c’è anche la possibilità di commerciare quasi ovunque. Intorno al Sud c’è quasi sola acqua, è schermato dagli intorni. Riguardando solo la penisola e la sua posizione senza l’industria sembra che questo sia anche una ragione perché così poche persone facciano le vacanze al Mezzogiorno, ma se ne parlerà nel paragrafo 2.3.2.2..

2.3. La struttura economica

Generalmente, oltre a ciò si deve dire che nel sistema economico italiano non si è sviluppato uno stile economico omogeneo. Piuttosto c’è una mistura degli stili diversi.[26] Tipico d’Italia è la bipartizione economica del paese. Da un lato sta il Nord economicamente potente e molto sviluppato, dall’altro lato il Sud svantaggiato.[27] In questa parte dell’argomento ci si occuperà dell’economia e dell’industria. All’inizio è fatto vedere la struttura economica al Nord d’Italia.

[...]


[1] Vedi Stemmermann, Klaus: Deutsche Unternehmen in den Wirtschaftsstilzonen Italiens, Frankfurt am Main: Peter Lang Verlag, 2005;.

[2] Thode, Anna Charlotte. Italien- Nord und Süd: Die Questione meridionale in der Politischen Theorie. Berlin: LIT Verlag, 2009;.

[3] Strobel, T.: La „questione meridionale“ Die Nord-Süd-Problematik in der Gegenwart, Seminararbeit, 2000;.

[4] Vedi http://www.uni-protokolle.de/Lexikon/Risorgimento.html

[5] Strobel, T.:.

[6] Thode, A.:.

[7] Pescosolido, Guido (1991), Dal sottosviluppo alla questione meridionale, IN: GALASSO, Giuseppe/ ROMEO, Rosario (Hg.): Storia del Mezzogiorno: Band XII: Il Mezzogiorno nell’Italia unita. Neapel: Edizioni del Sole, 1999;.

[8] Vedi Thode, A.:.

[9] Vedi Viesti, Gianfranco: Abolire il Mezzogiorno, Rom, Bari: Editori Laterza, 2003;.

[10] Drüke, Helmut: Europas Stiefel drückt und zwickt- Grundprobleme der Wirtschaft Italiens, Bundeszentrale für politische Bildung,

[11] Thode, A.:.

[12] Vedi Thode, A.:.

[13] Kreiner, Paul: Lega Nord: Gegen Ausländer und die „Räuberin Rom“, "Die Presse", Print-Ausgabe, 19.04.

[14] Vedi Bocca, Giorgio: La disUnità d’Italia. Per venti milioni di italiani la democrazia è in coma e l’Europa si allontana, Mailand: Garzanti, 1990;.

[15] Vedi ISTAT, Stand Dezember

[16] Strobel, T.:.

[17] http://www.eu-info.de/europa/EU-Mitgliedstaaten/5400/

[18] Stillger, Margarete: Nord- und Mittelitalien, Wien [u.a.], Molden, 1978;.

[19] Strobel, T.:.

[20] http://www.eu-info.de/europa/EU-Mitgliedstaaten/

[21] Vedi http://de.wikipedia.org/wiki/Italien

[22] http://www.medienwerkstatt-online.de/lws_wissen/vorlagen/showcard.php?id=3568&edit=

[23] Vedi Troendle, S. Die Schlimmsten Erdbeben Italiens, ARD-Hörfunkstudio Rom, 06.04.

[24]NUTS (fr.Nomenclature des unités territoriales statistiques „Systematik der Gebietseinheiten für die Statistik“) bezeichnet eine hierarchische Systematik zur eindeutigen Identifizierung und Klassifizierung der räumlichen Bezugseinheiten der Amtlichen Statistik in den Mitgliedstaaten der Europäischen Union“

[25] http://www.grin.com/e-book/103177/industrialisierung-sueditaliens-von-1950-bis-heute-das-mezzogiorno-problem

[26] Stemmermann, K.:.

[27] http://www.italien-aktuell.info/wirtschaft/nord-sued-gefaelle/

Excerpt out of 31 pages

Details

Title
Il divario nord-sud in Italia
Course
Italian for Pre-University Students
Grade
12 Punkte
Author
Year
2009
Pages
31
Catalog Number
V265627
ISBN (eBook)
9783656552789
ISBN (Book)
9783656553038
File size
1497 KB
Language
Italian
Keywords
italia, Sicilia, Nord Sud, divario, economia italiana, l'industria
Quote paper
Sabrina Wehrl (Author), 2009, Il divario nord-sud in Italia, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/265627

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