Abstract or Introduction
La visione dantesca della silenziosa armonia, della muta musica, tutta intellettuale, delle sfere celesti fonde, in certo modo, una componente aristotelico-tomistica con un'eredità neoplatonica. Nel celebre proemio, Dio è «Colui che tutto move», cioè il Motore Immobile, che con la sua perfezione attrae a sé tutti gli enti e tutte le creature, che si muovono «per lo gran mar de l'essere», nel vastissimo pelagus Substantiae infinitum («oceano infinito della Sostanza») di cui parlava Tommaso d'Aquino.
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- Matteo Veronesi (Author), 2018, Esperienza mistica, teologia della storia e impegno etico nel "Paradiso" di Dante, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/446236
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