Jacopo Ortis - un plagio del Werther? Analisi e confronto dei protagonisti in I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe ed in Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo


Hausarbeit (Hauptseminar), 2005

17 Seiten, Note: 1,0


Leseprobe


Indice

0. Introduzione

1. Johann Wolfgang von Goethe: I dolori del giovane Werther
1.1 Sommario del romanzo
1.2 I personaggi principali
1.2.1 Il protagonista – Werther
1.2.2 La protagonista – Lotte
1.2.3 L’antagonista – Albert

2. Ugo Foscolo: Ultime lettere di Jacopo Ortis
2.1 Sommario del romanzo
2.2 I personaggi principali
2.2.1 Il protagonista – Jacopo Ortis
2.2.2 La protagonista – Teresa
2.2.3 L’antagonista – Odoardo

3. Conclusione

4. Bibliografia di lavoro

0. Introduzione

Nel suo romanzo I dolori del giovane Werther del 1774 Goethe racconta la storia dolorosa di un giovane uomo che s’innamora di Lotte, una donna già fidanzata. Il loro amore è tragico perché resta inappagato. Ugo Foscolo s’ispirò al modello e scrisse le Ultime lettere di Jacopo Ortis, che furono pubblicate in una versione frammentaria nel 1798. Dopo successive elaborazioni appaiarono nella prima versione autentica a Milano nel 1802. Seguirono poi altre due edizioni, una a Zurigo nel 1816 ed un’altra a Londra nel 1817. Il compito di questo lavoro è di analizzare e confrontare i personaggi principali di Werther, Lotte ed Albert dall’opera di Goethe ed i rispettivi antagonisti Jacopo, Teresa ed Odoardo dal romanzo di Foscolo, esaminando in particolare i temi della natura, della critica sociale, dell’amore e del suicidio nelle due opere. Nel romanzo epistolare di Foscolo si aggiunge il tema del patriottismo. Alla fine si cercherà di riassumere i risultati e di giudicare, come accennato nel titolo provocatorio, se il romanzo di Foscolo ha un valore autonomo.

1. Johann Wolfgang von Goethe: I dolori del giovane Werther

1.1 Sommario del romanzo

I dolori del giovane Werther è la storia di un giovane uomo che si reca alla campagna nel maggio del 1771. Li conosce e s’innamora della giovane Lotte, che si occupa dopo la morte di sua madre di suoi fratelli e sorelle, e le va a trovare regolarmente. Quando però Albert, il fidanzato di Lotte, torna da un viaggio, la situazione diventa insopportabile per Werther cosicché parte in autunno ed accetta un lavoro in una città della Germania meridionale. Già dopo alcuni mesi richiede il suo licenziamento e ritorna nell’estate del 1772 in campagna per vedere Lotte che ormai è sposata con Albert. In considerazione dell’amore senza speranza Werther finge di voler compiere un breve viaggio e si toglie la vita.

Il romanzo è suddiviso in due libri ed è costituito da diverse lettere che Werther scrive al suo amico Wilhelm e da alcune lettere indirizzate a Lotte ed Albert. Si tratta di un romanzo epistolario monologico, nel senso che non esistono delle lettere di risposta da parte di Wilhelm. Ai tempi di Goethe il romanzo epistolare non era più una novità. Già nel Seicento aveva giunto un’importanza enorme in Francia. Come modelli del Werther si considera i romanzi epistolari di Samuel Richardson, Jean-Jacques Rousseau e di Sophie La Roche. Ammettendo solo uno scrittore, che si rivolge quasi esclusivamente ad una persona, l’autore riesce a conferire dei tratti soggettivi al romanzo. Così si descrivono vicende private e sentimenti individuali che equivalgono ad annotazioni diaristiche e che vengono sottolineati delle tecniche stilistiche, come il linguaggio sentimentale o l’accumulazione d’ellissi, iperboli e d’esclamazioni. L’impressione d’autenticità sorge anche dalla sostituzione dei nomi con gli iniziali o le stelline, dalle note a piè, che avvertono di aver cambiato i nomi di luogo, dalla premessa di Wilhelm, l’editore fittivo, e soprattutto dal suo resoconto finale degli avvenimenti, in base alle lettere ed agli appunti presunti di Werther ed alle proprie informazioni.

1.2 I personaggi principali

1.2.1 Il protagonista – Werther

Werther, il protagonista del romanzo e lo scrittore delle lettere, narra le vicende dal suo punto di vista. Discendendo da condizioni benestanti è sussidiato dalla madre, mentre del padre non si parla. è un uomo di cultura, si occupa di letteratura ed arte, ama disegnare e si diletta traducendo testi letterari, cosicché non è difficile per lui di ottenere una carica alla corte. Nonostante ciò prepone i sentimenti al sapere ed alla ragione:

inoltre apprezza più la mia intelligenza e le mie doti più di questo mio cuore che pure è l’unica cosa di cui sono orgoglioso, che pure è la fonte di tutto, di ogni forza e beatitudine e di ogni miseria. Ah, quello che so, lo può sapere chiunque – ma il mio cuore ce l’ho io soltanto (9 maggio 1772, 167).

Questo dimostra anche la sua stima dei bambini, che gli sembrano innocenti, onesti e genuini (cfr. lettera 29 giugno 1771, 61) o della gente semplice ed incorrotta, come il garzone che ama con passione la sua padrona vedova e che rappresenta per Werther (cfr. 30 maggio 1771, 33).

Un tema centrale del romanzo è la natura che rispecchia i sentimenti di Werther e gli offre rifugio da pene e dolori insopportabili. In essa Werther sente la presenza di Dio, l’uguaglianza degli uomini ed il sollievo dagli obblighi e ruoli sociali (cfr. 10 maggio 1771, 9). La città rappresenta invece un luogo di malessere:

ogni albero, ogni siepe è un mazzo di fiori e vorrei essere un maggiolino per volare in mezzo a questo mare di profumi e cogliervi il mio nutrimento. la città stessa non è per nulla piacevole, nei dintorni invece la natura è di una bellezza indicibile (4 maggio 1771, 7).

Nella misura in cui cambia il suo stato d’animo, cambia anche il suo immagine della natura il cui idillio muta in un tormento che rispecchia le sue paure e sofferenze:

quel sentimento, caldo e pieno, che il mio cuore aveva per la natura vivente e mi colmava di tanta beatitudine da trasformare il mondo in un paradiso ora è un intollerabile carnefice, uno spirito maligno che mi perseguita ad ogni passo. [...] È come se davanti alla mia anima sia stato strappato un fitto velo e lo spettacolo della vita infinita si sia trasformato nell’abisso di una tomba eternamente spalancata (18 agosto 1771, 109ss.).

Anche l’alluvione, che distrugge tra l’altro il salice sotto cui Lotte e lui erano seduti assieme, si può considerare come metafora della distruzione dello stato d’animo di Werther.

Un altro problema principale, di cui si occupa Werther, è la critica della società borghese che vive secondo delle regole e leggi rigide e che passa il maggior tempo con il lavoro. Egli richiede invece di includere la passione ed i sentimenti:

si possono dire molto cose in favore delle regole ed è pressappoco quello che si può dire in lode della società borghese. Un uomo che si educhi alle sue forme non produrrà mai niente che sia di cattivo gusto o mal fatto, così come chi si lascia guidare dalle leggi e dalla buona educazione non diventerà mai un vicino insopportabile o un malfattore dichiarato; d’altra parte tutte le regole messe insieme, si dica quel che si vuole finiranno sempre col distruggere un sincero sentimento della natura e la sua schietta espressione! (26 maggio 1771, 25)

[...]

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Details

Titel
Jacopo Ortis - un plagio del Werther? Analisi e confronto dei protagonisti in I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe ed in Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo
Hochschule
Universität Rostock
Note
1,0
Autor
Jahr
2005
Seiten
17
Katalognummer
V62885
ISBN (eBook)
9783638560436
ISBN (Buch)
9783656800958
Dateigröße
564 KB
Sprache
Italienisch
Schlagworte
Jacopo, Ortis, Werther, Analisi, Werther, Johann, Wolfgang, Goethe, Ultime, Jacopo, Ortis, Foscolo
Arbeit zitieren
Sophia Gerber (Autor:in), 2005, Jacopo Ortis - un plagio del Werther? Analisi e confronto dei protagonisti in I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe ed in Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo, München, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/62885

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