Il presente lavoro si propone di individuare, sulla base dell’esegesi e dell’interpretazione sim-bolica 1 di Gen 11,1-9, una nuova chiave per la lettura di fede del fenomeno migratorio. Ciò che mi ha motivato ad affrontare questa tematica è il carisma che la congregazione religiosa a cui appartengo ha ereditato dal suo fondatore Mons. Giovanni Battista Scalabrini.
Quanto al metodo, inizio il mio lavoro con un’esegesi della narrazione in quattro passi suc-cessivi che corrispondono ai capitoli 1–4: analisi diacronica e sincronica della narrazione, commento ai singoli versetti, interpretazione simbolica, integrazione con altri brani della Scrittura.
Risulta così che il simbolo di Babele serve a denunciare la presunta onnipotenza alla pari di YHWH con cui i grandi despoti impongono la loro ideologia sugli altri per opprimerli (un’unica lingua per tutti). L’intervento di YHWH rappresenta la critica di questo sogno illu-sorio rivelando la realtà così com’è: l’umanità è, di fatto, divisa. Nell’integrazione del testo con altri brani della Scrittura faccio leva in particolare sull’evento della Pentecoste narrato in At 2 nonché sulla contrapposizione nell’Apocalisse tra la città-prostituta (Babilonia) e la città-sposa (la nuova Gerusalemme).
Quanto all’applicazione dei risultati al fenomeno migratorio, inizio con una breve descrizione di questa realtà tramite alcuni concetti chiave. Segue il pensiero di G.B. Scalabrini con una descrizione della missione scalabriniana. Dopo queste premesse inizio a mostrare le possibili implicazioni del racconto della torre per la realtà migratoria. Queste si configurano soprattutto come denuncia sia delle cause che costringono le persone ad emigrare, sia degli atteggiamenti ostili che li aspettano nelle rispettive società di arrivo.
Il nucleo del problema pare possa essere individuato nel rifiuto dell’alterità. Il capitolo chiude con la constatazione che Babele rappresenta un appello a tutti gli uomini di buona volontà di collaborare alla costruzione di nuovi rapporti di giustizia e di fraternità. L’appello si rivolge in particolare a coloro che per fede conoscono il traguardo di comunione degli uomini tra di loro e con Dio verso il quale la storia è diretta.
Inhaltsverzeichnis (Indice)
- Introduzione
- Il racconto della torre e le migrazioni
- Analisi diacronica
- Analisi sincronica
- Commento ai singoli versetti
- Il Dio che castiga e l'interpretazione simbolica
- La figura di Nimrod
- Integrazione del testo con altri brani della Scrittura
- Implicazioni del racconto della torre per la realtà migratoria
Zielsetzung und Themenschwerpunkte (Obiettivi e Temi Principali)
Questo lavoro si propone di offrire una nuova chiave di lettura del fenomeno migratorio attraverso l'esegesi e l'interpretazione simbolica di Genesi 11,1-9, il racconto della Torre di Babele. L'autore si concentra sull'esegesi contemporanea e sull'interpretazione rabbinica, evitando l'interpretazione patristica per motivi di spazio. Il metodo utilizzato prevede un'analisi diacronica e sincronica del testo, seguita da un commento versetto per versetto e un'analisi dell'interpretazione simbolica del racconto nel corso della storia.
- L'esegesi e l'interpretazione simbolica di Genesi 11,1-9.
- Il fenomeno migratorio e la sua lettura di fede.
- L'analisi diacronica e sincronica del racconto della Torre di Babele.
- Il simbolismo di Babele e la sua denuncia dell'oppressione e del rifiuto dell'alterità.
- L'appello alla costruzione di nuovi rapporti di giustizia e fraternità.
Zusammenfassung der Kapitel (Riepilogo dei Capitoli)
Introduzione: Questo capitolo introduce il tema della ricerca, spiegando l'obiettivo di individuare una nuova chiave di lettura del fenomeno migratorio attraverso l'esegesi e l'interpretazione simbolica di Genesi 11,1-9. L'autore motiva la scelta del testo con il carisma della sua congregazione religiosa, fondata da Mons. Giovanni Battista Scalabrini, e giustifica la limitazione degli autori consultati, concentrandosi sull'esegesi contemporanea e sull'interpretazione rabbinica. Viene delineato il metodo di analisi, che prevede un'esegesi in quattro passi: analisi diacronica, analisi sincronica, commento versetto per versetto e interpretazione simbolica. Si anticipa la connessione tra il racconto di Babele e la realtà migratoria, suggerendo un'interpretazione del testo come critica alla pretesa onnipotenza e al rifiuto dell'alterità.
Il racconto della torre e le migrazioni: Questo capitolo costituisce il cuore dell'analisi esegetica di Genesi 11,1-9. L'analisi diacronica esplora le origini del racconto, evidenziando elementi universali e richiami alla cultura mesopotamica, pur suggerendo un'origine israelitica. L'analisi sincronica dimostra l'unità del racconto tramite giochi linguistici e la sua struttura concentrica, che evidenzia l'antitesi tra l'ambizione umana e l'intervento divino. Il capitolo identifica il genere letterario come eziologia simbolica, e analizza i legami del testo con altri brani della preistoria e con il contesto successivo. Il commento versetto per versetto approfondisce l'analisi sincronica, soffermandosi sui termini chiave. Si discute il tema del Dio che castiga, e si introduce la complessità del simbolo, capace sia di svelare che di mascherare. L'analisi considera anche la figura di Nimrod in Genesi 10,8-12, evidenziando il legame tra questo testo e il racconto della torre.
Integrazione del testo con altri brani della Scrittura: Questo capitolo integra il racconto di Babele con altri passi biblici per applicarne il simbolismo alla realtà migratoria. L'autore si concentra sull'evento della Pentecoste (Atti 2) e sulla contrapposizione nell'Apocalisse tra Babilonia e la Nuova Gerusalemme. Queste connessioni servono a fornire una lettura più ampia e profonda del simbolismo di Babele e della sua rilevanza nel contesto della fede.
Implicazioni del racconto della torre per la realtà migratoria: Questo capitolo applica l'interpretazione del racconto della torre alla realtà migratoria contemporanea. Dopo una breve descrizione di questa realtà e del pensiero di G.B. Scalabrini, l'autore evidenzia come il racconto denunci sia le cause dell'emigrazione sia gli atteggiamenti ostili che gli emigranti incontrano. Il rifiuto dell'alterità viene individuato come il nucleo del problema. Il capitolo si conclude con un appello alla collaborazione per costruire rapporti di giustizia e fraternità, in particolare da parte di coloro che conoscono, per fede, il traguardo della comunione tra gli uomini e con Dio.
Schlüsselwörter (Parole chiave)
Genesi 11,1-9, Torre di Babele, migrazioni, esegesi, interpretazione simbolica, analisi diacronica, analisi sincronica, simbolismo, alterità, giustizia, fraternità, Mons. Giovanni Battista Scalabrini, YHWH, Pentecoste, Apocalisse, Babilonia, Nuova Gerusalemme.
Domande frequenti su "Il racconto della torre e le migrazioni"
Che cos'è questo testo?
Questo testo offre una lettura esegetica e simbolica del racconto biblico della Torre di Babele (Genesi 11,1-9), applicandone il significato al fenomeno contemporaneo delle migrazioni. Si concentra sull'esegesi contemporanea e sull'interpretazione rabbinica, offrendo un'analisi diacronica e sincronica del testo, un commento versetto per versetto e un'interpretazione del simbolismo del racconto.
Quali sono gli obiettivi del testo?
L'obiettivo principale è fornire una nuova chiave di lettura del fenomeno migratorio attraverso l'interpretazione del racconto della Torre di Babele. Si mira ad analizzare il simbolismo del racconto, la sua denuncia dell'oppressione e del rifiuto dell'alterità, e ad aprire un appello alla costruzione di nuovi rapporti di giustizia e fraternità.
Quali metodi di analisi vengono utilizzati?
Il testo utilizza un approccio esegetico multi-sfaccettato che include: analisi diacronica (esplorando le origini e lo sviluppo del racconto nel tempo), analisi sincronica (analizzando la struttura e l'unità interna del testo), commento versetto per versetto, e interpretazione simbolica (svelando i significati più profondi del racconto).
Come viene interpretato il racconto della Torre di Babele?
Il racconto viene interpretato come una critica alla pretesa onnipotenza umana e al rifiuto dell'alterità. L'ambizione umana di costruire una torre che raggiunga il cielo viene vista come simbolo di orgoglio e rifiuto della diversità. L'intervento divino viene interpretato come una risposta a questa sfida, ma anche come un invito alla comunione e alla comprensione tra i popoli.
Quali sono i temi principali trattati?
I temi principali includono: le migrazioni, l'esegesi biblica, l'interpretazione simbolica, l'analisi diacronica e sincronica, il simbolismo di Babele, l'alterità, la giustizia, la fraternità, il pensiero di Mons. Giovanni Battista Scalabrini e il collegamento con altri passi biblici come la Pentecoste e l'Apocalisse.
Come viene collegato il racconto della Torre di Babele alla realtà migratoria?
Il testo collega il racconto alla realtà migratoria contemporanea evidenziando come il rifiuto dell'alterità, presente nel racconto di Babele, sia ancora oggi un problema centrale nel contesto migratorio. Il rifiuto dell'altro viene interpretato come una delle cause principali delle difficoltà che gli emigranti incontrano.
Quali sono le conclusioni principali del testo?
Il testo conclude con un appello alla collaborazione e alla costruzione di rapporti di giustizia e fraternità tra le persone, in particolare da parte di coloro che, per fede, credono nella comunione tra gli uomini e con Dio. Il racconto di Babele viene presentato come un monito a superare l'orgoglio e il rifiuto dell'altro, costruendo un mondo più giusto e solidale.
Quali sono le parole chiave del testo?
Genesi 11,1-9, Torre di Babele, migrazioni, esegesi, interpretazione simbolica, analisi diacronica, analisi sincronica, simbolismo, alterità, giustizia, fraternità, Mons. Giovanni Battista Scalabrini, YHWH, Pentecoste, Apocalisse, Babilonia, Nuova Gerusalemme.
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- Tobias Keßler (Author), 1999, Il racconto della torre come chiave ermeneutica del fenomeno migratorio, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/299719