L'assedio turco di Vienna nel 1683


Trabajo, 2004

20 Páginas, Calificación: 1


Extracto


Indice

1. Introduzione: Antefatto
a) Sintesi: I Turchi in Europa
b) La situazione politica in Europa nel 17 secolo
c) La situazione dell’impero ottomano nel 17 secolo

2. Guerra e assedio
a) Preparazioni alla guerra
b) L’assedio
c) La battaglia del Kahlenberg (monte spoglio)

3. Le conseguenze delle guerre contro i Turchi
a) Le conseguenze per gli Habsburghi, Vienna e il paese
b) L’effetto sulla mentalità e sull’idea dei Turchi dalle vittime

Bibliografia

1. Introduzione: Antefatto

a) Sintesi: i Turchi in Europa

Nel 11 secolo il popolo turco affluì dall’Est e dall’interno dell’Asia all’Ovest e arrivò sulla peninsola di Anatolia nel mare Mediterraneo. Dopo la costituzione dello stato e la consolidazione delle tribù passarono all’altra sponda, in Europa. Nel 1353 occuparono Gallipolli e conquistarono sotto Sultano Murad nel 1360 Adrianopoli (Edirne). A quell’epoca fu fondata la fanteria dei giannizzeri, una forza militare permanente e altamente disciplinata composta di schiavi cristiani giovani. Nel 1386 la Macedonia e l’Albania venivano conquistate dai Turchi e nel 1389 l’esercito serbo veniva sconfitto sul campo dei merli (kossowo polje). Constantinopoli era così sbarrata dagli altri stati europei.[1]

Da quell’epoca l’impero turco presentò con il suo impulso d’espansione una minaccia per l’Ungheria e l’Austria e tutto il resto dell’ Occidente cristiano. Dopo le sconfitte delle crociate cristiane a Nikopolis nel 1396 e Varna nel 1444 ci fu come coronamento dell’espansione turca nel 1453 la conquista di Constantinopoli. La Serbia diventava una provincia turca nel 1459 e dopo l’occupazione della Bosnia i Turchi avanzarono fino in Carinzia (regione d’Austria), ma dopo aver devastato, rubato e fatto bottino si ritirarono di nuovo. Fra il 1473 e il 1483 sono attestate cinque calate. Nel 1520 Sultano Sulayman II, il Magnifico, salì al governo. Nel 1521 conquistò Belgrado, poi Rhodos. Nel 1526 lottò contro gli Ungheresi a Mohacs e nel 1529 fu davanti a Vienna, dove dovette dopo gravi perdite e sei giorni d’assedio (9 – 14 ottobre) ritirarsi. Nel 1541 la più grande parte dell’Ungheria era una provincia turca, a Ofen risiedeva un pasha turco e Gran und Szekesfehervar furono dal 1543 in mano turca. Dopo continui incidenti di frontiera nel 1547 una pace – piuttosto un armistizio per cinque anni - fu accordata, in cui l’imperatore tedesco Ferdinand I dovette impegnarsi a pagare ogni anno un tributo al Sultano.

L’impero ottomano era arrivato alla sua espansione massima. Dopo un altra guerra nel 1566 contro i Turchi vicino alla fortezza Szigeth, nel 1568 fu fatto un accordo di pace. Malgrado ciò una situazione di continua guerra restava fino alla pace di Zsitvatorok nel 1606. Per causa dei litigi dell’impero ottomano con la sua tributaria Transilvania, nacque la guerra del 1663/64. I Turchi dichiarono la guerra ai Tedeschi e avanzarono da Belgrado a Ofen e Neuhäusel. Dopo qualche battaglia si concludeva un contratto di pace il 15 agosto a Vasvar, che fissava una pace di vent’anni. I Turchi dovevano finalmente rinunciare al tributo dell’ imperatore tedesco, che era piuttosto imbarrazzante per il Kaiser.[2]

Adesso l’impero ottomano si girava nel suo impulso d’espansione in direzione della Polonia, conquistava la parte polacca della Ucraina e la provincia Podolia e faceva riconoscere quelle conquiste nella pace di Buczacz nel 1672. L’anno successivo però Johann Sobieski, allora generale della corona polacca, battè i Turchi in modo schiacciante e fu eletto re di Polonia nel 1674.

Però gli Ungheresi erano scontenti; si aspettavano dall’imperatore una liberazione dai Turchi nel conflitto del 1664, ma con la riserva che il Kaiser e le sue truppe se ne andassero dopo aver compiuto questo lavoro. Non erano d’accordo con la pace di Vasvar e così i magnati ungheresi si unirono, però vennero traditi e uccisi. La corte viennese eseguì una politica di „cuius regio, eius religio“ (chi ha il potere può fissare la religione), quasi una contro-Riforma con l’aiuto dei gesuiti dell’Ungheria, che era prevalentemente protestante. Gli Ungheresi ribelli, i portatori della croce (Kuruzzen), elessero il conte Emmerich Tököly come capo, che si unì ai Turchi e chi si fece proclamare dal Pasha di Ofen nel nome del Sultano come re dell’ Ungheria tributaria. Poi Tököly conquistava una grande parte dell’Ungheria del Nord. L’imperatore era persino forzato a fare concessioni agli Ungheresi per pacificare quelle regioni.[3]

Ma né Tököly né il re francese erano interessati in una pacificazione dell’Ungheria, perchè quest’ultimo aveva sfruttato l’impegno del Kaiser nell’Est per annettere territori dell’impero tedesco come conseguenza della sua „politique de réunion“. Così Louis XIV incitò il Sultano a rompere la pace e a cominciare una guerra contro l’imperatore. Il premio della vittoria sarebbe stato la conquista di Vienna. Solo adesso Louis XIV voleva intervenire come il salvatore dell’Occidente e allo stesso momento stendere la mano per la corona dell’imperatore. Il papa Innocencio XI, eletto nel 1676, faceva una politica mirata a cacciare i Turchi dall’Europa dell’Est. Per quello voleva creare una grande coalizione cristiana in Europa. Con i suoi mezzi finanziari e la sua capacità persuasiva (e quella dei suoi delegati) contribuiva decisamente alla formazione di alleanze per la lotta contro i Turchi.

L’imperatore Leopold I inviò il conte Albert Caprara a Constantinopoli per arrivare a una proroga della pace di Vasvar per altri vent’anni.[4]

Dal 1676 alla corte del Sultano c’era un certo Kara Mustafa Vezir principale, che era molto ambizioso e voleva conquistare tutta l’Ungheria. Il conte Caprara veniva tenuto a bada, ma poteva così vedere tutte le grandi preparazioni turche per la guerra e informava Leopold I che la guerra fosse ormai inevitabile. Era tempo di fare amicizie e alleanze per il Kaiser. Lo stesso giorno che un’alleanza fra Leopold I e il re polacco veniva conclusa, l’esercito turco si mise in cammino da Constantinopoli verso Belgrado.[5]

b) La situazione politica in Europa nel 17 secolo

Nella metà del 17 secolo l’Europa assomigliava a un campo di rovine. Sopratutto la regione dell’Europa centrale era devastata dopo la guerra dei trent’anni (1618-48); larghe zone erano dispopolate e i paesi economicamente sfruttati. La relazione dei poteri in Europa era cambiata. Ora c’era la bipolarità fra i Habsburghi e lo Stato centralizzatore e assolutista di Louis XIV.[6]

L’impero germanico restava un’assemblea di stati malgrado qualche paese diventato independente attraverso la pace del 1648. Rimase piuttosto in uno stato medievale che non poteva misurarsi con il potere centralizzato della Francia. Gli scopi principali della politica francese furono la conquista della corona imperiale e in oltre l’indebolimento e infine la distruzione dei Habsburghi. Il re della Francia concluse un trattato con Brandeburgo e cercava di arrivare ad un altro con la Polonia per circondare così i Habsburghi con stati nemici. Gli aiutava il fatto che il re polacco era sposato con una Francese. Nel 1658 Leopold I venne coronato imperatore dell’impero germanico. Però l’impero che Leopold I prese in consegna aveva alcuni svantaggi rispetto all’organizzazione interna dello stato francese. L’amministrazione non era né assolutista né centralizzata e l’imperatore non aveva i mezzi finanziari di cui Louis XIV poteva servirsi. C’era una diversità di leggi, privilegi e ordini che complicarono l’azione politica. L’imperatore doveva riscuotere le sue risorse dai poteri regionali (e loro dal popolo) i quali provarono di fuggire quell’onere. Così il gettito fiscale dipendeva agli interessi regionali.[7]

La strategia principale nella politica di Leopold era di assicurare la pace nei suoi territori e tenersi fuori dai conflitti di altri poteri europei. A causa della „politique de réunion“ (conquista di territori in Renania, Fiandra e in Spagna) del re francese negli anni settanta del 17 secolo i diversi paesi dell’impero germanico si allontanarono dalla Francia e si avvinciarono alla casa degli Habsburghi. Anche la moglie francese del re polacco Johann III Sobieski, arrabbiata per la politica del re francese verso la sua famiglia, convinceva suo marito a un’ alleanza con gli Habsburghi.

La Spagna, dopo la pace dei Pirinei del 1659 che finì con un litigo lungo con la Francia, diventò un potere secondario in Europa. L’Inghilterra sotto Oliver Cromwell si mostrò disinteressato alla politica europea e si concentrò sul controllo degli oceani e del commercio mondiale. Lo stato di Mosca non era ancora consolidato all’interno e così non ancora pronto a fare alleanze, anche se sarebbe stato un’alleato ovvio e naturale contro l’impero ottomano.[8]

c) La situazione dell’impero ottomano nel 17 secolo

All’inizio di tempi moderni l’esercito ottomano era ancora superiore a tutti gli eserciti europei, l’equipaggiamento e l’armamento era superiore e i suoi soldati di carriera potevano essere impiegati sempre e dappertutto. Ma ci sono limiti ad ogni espansione. Gli Ottomani agivano in Ungheria e in Austria molto lontano dalla loro base militare. Il raggio massimo d’azione delle forze armate ottomane era di circa 90 - 100 marce giornaliere, cioè 1000 - 1200 chilometri dalla capitale. Vienna é 1230 chilometri in linea d’aria distante da Istanbul! Non appena raggiunto quel raggio, era diventato sempre più difficile difendere le lunghe frontiere perché arrivavano i nemici da tutte le parti. Il sistema dello stato turco era molto suscettibile alla decadenza una volta che la dinamica dell’espansione si fermava. L’impero ottomano nel 17 secolo risentiva tra l’altro del fatto che l’espansione era arrivata alla sua fine.[9]

[...]


[1] Walter Sturminger: Die Türken vor Wien in Augenzeugenberichten, Düsseldorf 1968, p. 11

[2] Sturminger: Türken vor Wien, p. 12/13

[3] Ibidem, p. 14/15

[4] Sturminger: Türken vor Wien, p. 16

[5] Ibidem, p. 17

[6] Isabella Ackerl: Von Türken belagert – von Christen entsetzt, Wien 1983, p. 7

[7] Ackerl: Von Türken belagert, p. 8/9

[8] Ibidem, p. 10-12

[9] B. M. Buchmann:Österreich und das Osmanische Reich, Wien 1999, p. 105

Final del extracto de 20 páginas

Detalles

Título
L'assedio turco di Vienna nel 1683
Universidad
University of Bologna
Curso
Storia moderna dell'Asia
Calificación
1
Autor
Año
2004
Páginas
20
No. de catálogo
V36961
ISBN (Ebook)
9783638364485
Tamaño de fichero
512 KB
Idioma
Italiano
Notas
Ein Aufsatz über die türkische Belagerung von Wien 1683.
Palabras clave
Vienna, Storia
Citar trabajo
Julia C. M. Willke (Autor), 2004, L'assedio turco di Vienna nel 1683, Múnich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/36961

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