Come parlano i giovani italiani? - La rappresentazione pratica e teorica della lingua dei giovani


Dossier / Travail de Séminaire, 2003

24 Pages, Note: 1.7


Extrait


INDICE

INTRODUZIONE

1. DESCRIZIONE DELLA LINGUA DEI GIOVANI NELLA LINGUISTICA ITALIANA
I giovani di ieri e di oggi
Le varietà di lingua
Definizione e status del LG nella linguistica
Funzioni del LG
Componenti del LG
Linguaggio scritto giovanile

II. IL LESSICO GIOVANILE IN AMBIENTE ROMANO
Ricerca del LG online
Le analisi pratiche del lessico giovanile in ambiente romano

RIASSUNTO

BIBLIOGRAFIA

INTRODUZIONE

La dissertazione tratta dell’argomento: Come parlano i giovani italiani? Il trattato è costituito da due parti: una parte teorica e una parte pratica. La prima parte tratta della lingua dei giovani in Italia, del suo sviluppo, delle componenti del linguaggio giovanile e in fine delle funzioni e dei caratteri generali di questa varietà. In particolare pone l’accento sulla componente costituita dai prestiti da lingue straniere. La seconda parte tratta della ricerca sulla lingua dei giovani in internet e in chiusura vengono rappresentate le analisi pratiche del lessico giovanile romanesco, supportate da vari esempi.

1. DESCRIZIONE DELLA LINGUA DEI GIOVANI NELLA LINGUISTICA ITALIANA

I giovani di ieri e di oggi

La società attuale, influenzata dal processo di industrializzazione e dalle sue conseguenze culturali e comportamentali, ha notevolmente modificato il tipo di rapporti interpersonali. Il mondo dei giovani del passato era influenzato dalla famiglia, dalla scuola e dalle altre istituzioni che ora hanno perso la loro efficacia e capacità di controllo e di orientamento. Se in un passato neanche troppo lontano, pre-sessantottesco, la realtà dei ragazzi era marginale, come una fase di passaggio in cui a loro non si chiedeva altro che di diventare adulti, adesso il mondo giovanile acquista sempre piú importanza. Con sport, musica, look e ogni altro tipo di consumo, i giovani sono i protagonisti indiscussi della scena. “Il cammino delle giovani generazioni alla ricerca di sè, della propria identità, della propria collocazione adulta, è più lento e più articolato di quanto fosse in passato.” (Banfi 1994, p. 153)

Oggi altre istituzioni impongono modelli di comportamento per i giovani. Da un lato, come rileva più avanti Emanuele Banfi, influiscono modelli di aggregazione “locali”, caratterizzati dal modo di vita dei sub-gruppi in cui si organizzano tra loro i giovani. Dall’altro i giovani sono condizionati contemporaneamente da potentissime macro-centrali formative del gusto giovanile, diffuse tramite i mass media. La musica, i video, le mode, gli stili di vita viaggiano spesso da una nazione all´altra, creando cosí non solo una centrale di modelli a carattere internazionale, ma anche una fitta rete di scambi culturali che mettono in comunicazione luoghi anche molto lontani tra di loro.

A proposito del variare di usi e tratti della lingua in relazione alle classe di età, generalmente si può anche sostenere che gli anziani sono tendenzialmente conservativi e usano forme ritenute arcaiche, mentre i giovani sono tendenzialmente innovativi e usano forme ritenute moderne.

Le varietà di lingua

Innanzitutto è importante descrivere le fondamentali classi di varietà esistenti all’interno di una lingua. Secondo Berruto (1980, p. 26-31) tali classi si individuano riconducendole a quattro fondamentali fattori che influenzano gli usi diversi della lingua, vale a dire il tempo, lo spazio, le classi sociali e le situazioni comunicative.

La prima classe di varietà concerne le diverse fasi di evoluzione di una lingua, il suo trasformarsi nel tempo. Nella linguistica si parla in tal caso di varietà diacroniche, quindi considerate nel loro sviluppo storico.

La seconda classe di varietà riguarda le diversificazioni a cui una lingua è soggetta in base all’origine e alla distribuzione geografica dei parlanti e viene chiamata varietà geografica o diatopica di lingua.

Nel caso in cui la lingua sia determinata dal gruppo sociale degli utenti, in terminologia linguistica si parla di varietà diastratiche o sociali. Dunque questa classe di varietà concerne “i diversi aspetti d’uso che una lingua assume a seconda della provenienza e collocazione sociale e culturale dei parlanti e delle diverse caratteristiche che questi presentano rispetto a parametri socialmente pertinenti.” (Berruto 1980, p. 28)

L’ultima classe di varietà concerne le modalità diverse di uso della lingua che si realizzano a seconda della diversità delle situazioni in cui i parlanti si trovano a usare la lingua, e in tal caso si parla delle varietà situazionali o varietà contestuali o varietà diafasiche. Dunque “le varità contestuali dipendono dal mutamento del contesto in cui si usa la lingua, (…) il loro impiego è legato alla situazione in cui avviene la comunicazione e alla funzione che essa assolve. La dimensione diafasica riguarda i singoli parlanti, i diversi momenti di produzione di atti linguistici, la modalità espressiva e il grado di formalità, è strettamente connessa con la soggettività e il livello di competenza linguistica.” (Coveri 1998, p. 131)

Nello studio scientifico delle lingue si parla anche di varietà diamesiche. Questa dimensione riguarda “l’osservazione delle varietà della lingua in base al mezzo che viene utilizzato per la comunicazione e cioè la tradizionale distinzione fra uso scritto (grafico) e uso parlato (orale) a cui negli ultimi decenni è stato aggiunto un terzo tipo, il «trasmesso» (con i mezzi tecnici).” (Coveri 1998, p.229)

Definizione e status del linguaggio giovanile in linguistica

Il LG viene[1] considerato un particolare segmento della realtà linguistica dell’Italia contemporanea. Solo da poco si è cominciato a prestare attenzione ai tratti e alle forme linguistiche tipiche dell’adolescenza. Il sorgere del LG è rintracciabile dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma la sua vera nascita, cominciata nei grandi centri urbani, secondo Marcato (2002, p. 42) e Coveri (1998, p. 167) viene legata all’abbandono e al calo dell’uso del dialetto con funzione espressiva e affettiva. Mentre intorno al 1970 tale lingua era ancora formata da un numero contenuto di parole ed espressioni, oggi è notevolmente accresciuta.

Sulla posizione sociolinguistica delle varietà giovanili dell’italiano la discussione è aperta, infatti gli studi su tale argomento non sono ancora molti. Cortelazzo (1994, p. 292) analizza le conseguenze sul ruolo del LG nel rinnovamento dell’italiano contemporaneo. Come primo rileva, che la lingua dei giovani non appare come una varietà diacronica dell’italiano. Se la lingua italiana si evolve, questo è dovuto a fattori che poco hanno a che fare con l’uso linguistico giovanile. Il parlante giovane una volta divenuto adulto, non potrà trarre dalla sua passata esperienza di parlante giovane elementi di mutamento del sistema linguistico italiano. In secondo luogo sostiene che l’uso linguistico dei giovani non si pone come uso alternativo a quello comune.

La lingua dei giovani viene usata in certe situazioni comunicative, quindi tra i giovani la si utilizza per parlare di argomenti centrali alla loro condizione, come lo sport, la scuola, le amicizie, l’amore, il sesso, eventualmente la droga. Perciò è in primo luogo una varietà diafasica o situazionale della lingua e secondariamente una varietà diastratica in quanto conessa a un gruppo. In senso stretto la varietà giovanile può essere definita come “… varietà di lingua, per lo più orale, usata dagli appartenenti ai gruppi giovanili in determinate situazioni comunicative.” (Cortelazzo 1994, p. 294)

Funzioni del LG

Nella linguistica italiana di solito vengono distinte tre funzioni del LG:

1. una funzione ludica (ovvero di divertimento, di gioco, di scherzo);
2. una funzione che permette di affermare l’appartenenza al gruppo e di delimitarlo/distinguerlo rispetto al resto del mondo;
3. una funzione personale che consente l’affermazione del singolo all’interno del gruppo.

Il LG è uno slang creativo, fantasioso, ludico e scherzoso fatto di metafore e sigle inventate, rielaborate, accorciate, raddoppiate. La componente di gioco si realizza soptattutto attraverso l’alterazione della lingua. Anche l’uso di parole dialettali o prese a prestito da lingue straniere mostra quasi sempre, come rileva Cortelazzo (1994, p. 295), un’intenzione scherzosa, spesso sdramatizzante.

La seconda funzione, quella sociale, spiega bene una delle caratteristiche di fondo del LG: il suo carattere rapidamente variabile. Il LG, come segnale di identità e di identificazione di un gruppo, ha la necessità di differenziarsi soprattutto dai gruppi contigui. Un giovane ha la necessità di affermare l’immagine di se stesso all’interno del gruppo e di assumere una posizione ben precisa, per questo il LG è molto creativo.

E’ evidente che le tre funzioni sono tra loro intercorrelate. Essenziale è l’esistenza del gruppo e la voglia del singolo di adeguarsi alle forme espressive in esso dominanti. Adottare la varietà linguistica del proprio gruppo significa esistere, essere riconosciuti, e dunque avere buone opportunità di essere accettati a livello sociale.

[...]


[1] LG, d’ora in poi

Fin de l'extrait de 24 pages

Résumé des informations

Titre
Come parlano i giovani italiani? - La rappresentazione pratica e teorica della lingua dei giovani
Université
Dresden Technical University  (Institut für Romanistik)
Cours
Haupseminar: Il linguaggio giovanile
Note
1.7
Auteur
Année
2003
Pages
24
N° de catalogue
V39523
ISBN (ebook)
9783638382656
ISBN (Livre)
9783638654999
Taille d'un fichier
487 KB
Langue
italien
Annotations
Wie unterhalten sich die jungen Italiener - theoretische und praktische Darstellung der Jugendsprache
Mots clés
Come, Haupseminar
Citation du texte
Magister Justyna Wieczorek-Hecker (Auteur), 2003, Come parlano i giovani italiani? - La rappresentazione pratica e teorica della lingua dei giovani, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/39523

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