L'offerta formativa bilingue italo-tedesca nel Land Nordreno-Vestfalia: origine, organizzazione, continuità


Thèse de Master, 2007

54 Pages, Note: 110/110


Extrait


INDICE

INTRODUZIONE

PARTE TEORICA
1. Sistema e i cicli scolastici nel Nordreno-Vestfalia
2. Diffusione delle scuole bilingui nel NRW: dati statistici sulla presenza di scuole bilingui in confronto alla totalità delle scuole.
2.1 Panoramica dell’offerta bilingue italo-tedesca nel Land NRW.
3. Perché bilingue?
4. Insegnamento bilingue nelle scuole primarie
4.1 Origine e nascita dei percorsi bilingue nelle scuole primarie
4.2. Insegnanti coinvolti nell’insegnamento in lingua italiana.
4.3 Struttura delle classi
4.4 Programmi, materie e modalità di insegnamento
5. Insegnamento bilingue nelle scuole secondarie
5.1 Origine e nascita dei percorsi bilingue nelle scuole secondarie
5.2. Insegnanti coinvolti nell’insegnamento in lingua italiana.
5.3 Struttura delle classi
5.4 Programmi, materie e modalità di insegnamento
6. Continuità e successo scolastico

PARTE OPERATIVA
1. Organizzazione della ricerca
2. Strutturazione del questionario
3. Somministrazione del questionario ed elaborazione dei dati

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

SITOGRAFIA

APPENDICE

INTRODUZIONE

L’idea di effettuare una ricerca sulle scuole bilingui presenti nel Land tedesco in cui vivo da due anni, il Nordreno-Vestfalia[1] (NRW), è nata in parte dallo stupore verso l’organizzazione del sistema scolastico tedesco, che sembra antiquato e poco flessibile nella struttura per una persona abituata al modello italiano, ed in parte perché la rigidità di tale sistema pare avere un notevole peso sul successo scolastico della popolazione con un passato migratorio.

Il NRW è una delle regioni tedesche con il maggior numero di immigrati italiani giunti qui come Gastarbeiter ‘lavoratori ospiti’ in diverse ondate migratorie a partire dagli anni Cinquanta e che in seguito, contrariamente alle aspettative della popolazione locale[2], vi si sono stabiliti. Nello stesso periodo assieme agli italiani sono arrivati anche turchi, greci, spagnoli e portoghesi. In questo senso si può affermare che la Germania è in realtà uno dei Paesi europei in cui il fenomeno immigratorio ha una lunga tradizione (soprattutto se confrontato ad esempio con l’Italia, Paese di recente immigrazione) sebbene molto differente nelle sue origini da quello che ha caratterizzato altri Paesi come l’Inghilterra e la Francia. Questo “vantaggio” temporale non ha però evidentemente permesso alla politica scolastica tedesca di organizzarsi per accogliere i figli e le famiglie degli uomini che venivano in Germania a lavorare, nonché le successive seconde e terze generazioni. Una mancanza di lungimiranza che ancora oggi lascia il segno all’interno dell’organizzazione e dell’integrazione sociale.

È importante considerare che il sistema scolastico tedesco non è organizzato su base nazionale ma che ogni Bundesland ha una completa autonomia di pianificazione sia per quanto concerne la sua struttura che la programmazione. Questo ha portato all’interno della Germania ad una chiara differenziazione dal punto di vista della tipologia e della qualità dell’offerta[3].

È possibile, escludendo i nuovi Länder (ovvero quelli dell’ex-RDT), rintracciare un sistema base comune frutto di una riforma dell’organizzazione del sistema scolastico, peraltro l’ultima effettuata, avvenuta tra il 1960 ed il 1968. È il cosiddetto Dreigliedriges Schulsystem, sistema scolastico a tre indirizzi, che prevede la ramificazione del percorso scolastico al termine del ciclo primario in Hauptschule, Realschule e Gymnasium[4]. A queste tre tipologie si sono aggiunte nel corso degli anni e in maniera autonoma in ogni Land[5] diverse altre scuole tra cui, negli anni Settanta, le Gesamtschulen (scuole comprensive), con l’obiettivo di riunire i tre indirizzi in un unico percorso lasciando così agli alunni più tempo per decidere sul proseguimento della loro formazione.

A quest’organizzazione si aggiunge, per quanto riguarda il NRW, che la scelta dell’indirizzo o della tipologia di scuola al termine della scuola primaria – ovvero al quarto anno di scuola – non avviene liberamente: non è quindi la famiglia che sceglie seppur con la guida dell’insegnante, bensì è l’insegnante a decidere ed il suo giudizio è insindacabile. Per modificarlo è necessario impugnare questa decisione[6] oppure trovare una scuola privata che accetti il bambino anche se l’insegnante ha dato un’indicazione differente.

È all’interno di un sistema che obbliga un bambino di dieci anni a decidere sul proprio futuro che hanno dovuto inserirsi ragazzi immigrati o le seconde generazioni nate nel NRW. Non è difficile comprendere gli enormi problemi di inserimento e l’alta percentuale di insuccesso scolastico che ne sono derivati.

Queste sono le premesse che hanno portato da un lato diversi studiosi tedeschi ad occuparsi del problema, cercando di capire dove nasca l’insuccesso, dall’altro genitori, insegnanti e rappresentanze consolari presenti sul territorio a muoversi e lavorare per cercare di offrire più possibilità per il futuro ai propri figli.

È su queste basi che nascono le prime scuole italiane (abilitate al rilascio di diplomi italiani), solitamente gestite dalle Missioni Cattoliche o dalle Diocesi. Le scuole italiane vengono rapidamente chiuse verso la fine degli anni Ottanta quando il fenomeno migratorio cala e soprattutto vi è una diminuzione nel numero di ragazzi in età scolare che raggiungono il Land ed un contemporaneo aumento delle prime generazione di figli di immigrati nate in Germania.

Negli anni Settanta e Ottanta si moltiplicano le ricerche sull’apprendimento del tedesco da parte di immigrati. Alcuni studiosi cominciano a seguire l’andamento scolastico dei figli degli immigrati. L’idea che una buona competenza nella lingua madre (LM) possa favorire l’apprendimento della lingua tedesca si fa sempre più strada, anche a livello politico, e porta all’istituzione della muttersprachlicher Unterricht (MU), lezioni di lingua madre. Per arrivare all’idea di istituire vere e proprie classi bilingue bisogna attendere gli anni Novanta.

Ciò che ha se non proprio avviato almeno ravvivato una discussione sulla validità del sistema scolastico tedesco è stato il risultato degli studi PISA, una ricerca internazionale condotta dall’OCED per la prima volta nel 2000, in cui il sistema scolastico tedesco si posizionava, tra lo stupore generale della classe politica, solamente al ventunesimo posto (con sedici punti in meno rispetto alla media OCED) nella prova sulle competenze di lettura, al ventesimo posto nella prova di matematica (ancora con dieci punti in meno rispetto alla media OCED) e di scienze naturali (con tredici punti in meno rispetto alla media OCED).

Tra le cause del cattivo posizionamento (soprattutto per quanto riguarda la prova di lettura), l’influsso dei risultati negativi dei ragazzi provenienti da famiglie delle classi sociali più basse[7] a cui appartengono quasi i due terzi dei genitori non nati in Germania. Lo studio rileva anche come questa categoria di persone, nonostante la già lunga permanenza sul territorio, sia quella più statica all’interno della scala delle classi sociali.

Ai risultati di PISA 2000 si sono aggiunti quelli dello studio IGLU (Internationale Grundschul-Lese-Untersuchung, ricerca internazionale sulla lettura nella scuola elementare) effettuato la prima volta nel 2001 a cura dell’ IFS – Institut für Schulentwicklungsforschung (Istituto per la ricerca sullo sviluppo scolastico). Esso ha messo in evidenza come i risultati nella lettura, in matematica e nelle scienze naturali siano in media inferiori per i bambini che abbiano un genitore nato all’estero e decisamente inferiori per i bambini con entrambi i genitori immigrati.

Infine nella relazione dell’ispettore della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite Vernor Muñoz Villalobos, stilata in seguito alla sua permanenza ed osservazione diretta in alcune scuole tedesche durata dieci giorni presentata in Commissione il 21 marzo 2007, si legge che:

…legt der Sonderberichterstatter der Regierung eindringlich nahe, das mehrgliedrige Schulsystem, das selektiv ist und zu einer Form der De-facto-Diskriminierung führen könnte, noch einmal zu überdenken. In der Tat geht der Sonderberichterstatter davon aus, dass bei dem Auswahlprozess, der im Sekundarbereich I stattfindet (das Durchschnittsalter der Schüler liegt abhängig von den Regelungen der einzelnen Länder bei 10 Jahren) die Schüler nicht angemessen beurteilt werden und dieser statt inklusiv zu sein exklusiv ist. Er konnte im Verlaufe seines Besuchs beispielsweise feststellen, dass sich diese Einordnungssysteme auf arme Kinder und Migrantenkinder sowie Kinder mit Behinderungen negativ auswirken.”

Trad. …il relatore raccomanda con convinzione al Governo di ripensare ancora una volta il sistema scolastico con più articolazioni che risulta essere selettivo e potrebbe portare ad una forma di discriminazione de facto. Il relatore parte dall’osservazione che nel processo di selezione che avviene al termine della scuola elementare (l’età media degli alunni, che dipende dal Land considerato, è di circa dieci anni) gli scolari non vengono valutati in maniera adeguata e che ciò ha l’effetto di escludere anziché d’includere. Egli ha potuto verificare durante la sua visita che questo sistema di selezione ha effetti negativi soprattutto su ragazzi provenienti da famiglie povere, su ragazzi immigrati così come su ragazzi portatori di handicap.

Il panorama del sistema scolastico tedesco è quindi da considerarsi ancora in movimento e in una fase di ristrutturazione generale.

Queste considerazioni sono le premesse a questo lavoro un modesto tentativo di capire perché sono nate e come funzionano le classi e le scuole bilingue italo-tedesche presenti sul territorio e in che modo il loro lavoro cerchi di trasformare dall’interno tramite l’applicazione di nuove idee pedagogiche un sistema scolastico che non riesce a favorire l’integrazione sociale.

Questo è tanto più importante se si considera un dato decisamente negativo, ovvero che i ragazzi italiani o di origine italiana inseriti nel sistema scolastico tedesco hanno generalmente più difficoltà di alunni provenienti da altri paesi ad ottenere dei risultati soddisfacenti e, di conseguenza, molti di loro vengono inseriti al termine del ciclo primario in scuole di minor prestigio come le Hauptschule o, addirittura, nelle cosiddette Förder - e Sonderschule, vere e proprie scuole differenziali. Le ricerche che hanno portato ad evidenziare questo primato negativo sono soprattutto di tipo quantitativo[8]. Non vi sono quindi studi scientifici su larga scala che spieghino il perché di tale insuccesso. Cristina Allemann-Ghionda Le ragioni dell’insuccesso dei ragazzi italiani nel sistema scolastico tedesco e le possibili soluzioni[9] formula quattro ipotesi sulle cause di questo esito negativo:

- il sistema scolastico tedesco è diametralmente opposto a quello italiano a partire dalla precocità nella scelta dell’indirizzo della scuola media;
- i corsi di lingua italiana (MU) non riescono ad assolvere la loro funzione di consolidamento delle competenze linguistiche;
- il progetto migratorio della famiglia italiana è spesso dominato dall’idea del ritorno e quindi della provvisorietà;
- la frequente bassa scolarizzazione della figura materna nelle famiglie italiane immigrate provoca un minor influsso formativo sui figli.

Tra le proposte per migliorare la situazione, Allemann-Ghionda sottolinea l’importanza dell’insegnamento precoce e qualificato della LM da integrare nel curriculum scolastico e la creazione di scuole bilingue; il tutto inserito in un contesto di riforma radicale del sistema scolastico tedesco.

In questo complesso panorama il tentativo di sostenere lo sviluppo linguistico dei bambini sia nella lingua madre che nella lingua seconda, il tedesco, in maniera coordinata appare quindi ancor più significativo e degno di nota.

PARTE TEORICA

1. Sistema e i cicli scolastici nel Nordreno-Vestfalia

La legislazione tedesca prevede che siano i singoli Länder a decidere e organizzare il proprio sistema scolastico. Nel Land NRW esso si suddivide in tre cicli scolastici per una durata complessiva massima di 13 anni[10]. Il primo ciclo scolastico Primarstufe è rappresentato dalla Grundschule ‘scuola primaria’ della durata di quattro anni e con curriculum indifferenziato, ovvero i bambini seguono per i quattro anni le lezioni nella medesima classe e con gli stessi compagni e, indipendentemente dalla scuola, viene portato a termine il medesimo programma ministeriale. Al termine della scuola primaria il sistema prevede l’inserimento degli alunni in un ‘ciclo secondario inferiore’ Sekundarstufe I differenziato per tipologia e durata dell’insegnamento:

- la Hauptschule, ‘scuola di avviamento al lavoro’, della durata di 5 anni più un anno integrativo facoltativo;
- la Realschule, ‘scuola di avviamento tecnico’, con una durata di 6 anni;
- il Gymnasium, ‘liceo, con una durata di 6 anni’[11] ;
- la Gesamtschule, ‘scuola media superiore unificata’, che offre i tre percorsi precedentemente descritti e la cui durata dipende dal percorso scelto.

Al termine del ciclo secondario inferiore è possibile proseguire gli studi coerentemente con la tipologia di scuola terminata.

Per gli studenti del Gymnasium è previsto un triennio di specializzazione l’ Oberstufe, al termine del quale superando l’esame centrale del Land NRW, Abitur ‘maturità’, gli studenti possono accedere agli studi universitari.

Gli studenti provenienti dalle altre tipologie di scuole possono invece accedere, dopo aver superato i rispettivi esami conclusivi, a differenti tipologie di formazione superiore (Berufsschule, Beruffachschule, Fachoberschule) oppure proseguire gli studi nel triennio di specializzazione liceale, qualora abbiano una media dei voti scolastici sufficiente a tal fine (ciò significa generalmente una valutazione “2” - buono[12] - in matematica, tedesco e una lingua straniera, oppure “3” - discreto - nelle tre materie nominate ed in altre tre materie curricolari).

L’attuale legislazione scolastica del Land NRW prevede che la scelta della scuola al termine del ciclo primario avvenga sulla base della verbindlichere Übergangsempfehlung ‘indicazione vincolante sul proseguimento degli studi’ fornita dall’insegnante della quarta classe. A tale indicazione devono attenersi le scuole statali di ordine superiore nell’ammettere gli scolari mentre le scuole private hanno la possibilità di decidere l’ammissione di uno studente indipendentemente dall’indicazione dell’insegnante ma rispettando una disposizione sull’attribuzione proporzionale dei posti[13].

Data la precocità della scelta a cui gli studenti sono sottoposti, il sistema scolastico del NRW prevede la possibilità di cambiare l’indirizzo preso (e in questo senso di modificare in corsa l’indicazione data dall’insegnante al termine della scuola primaria) in diversi momenti del percorso educativo in modo da rendere più flessibile un sistema che, almeno all’apparenza, sembra decisamente rigido. Per fare ciò è necessario dimostrare una adeguata “attitudine” e capacità per la tipologia scuola in cui si desidera essere inseriti, verificata tramite il rendimento scolastico e la media dei voti in determinate materie.

Per quanto riguarda i programmi scolastici, il Ministero dell’Istruzione del Land NRW decide le linee generali, ovvero le ore di insegnamento, le materie scolastiche obbligatorie per ogni tipologia di scuola, le materie che ogni istituto può decidere di offrire e le rispettive linee guida per il curriculum. Ogni scuola ha quindi la possibilità di attivare o meno l’insegnamento in particolari materie rappresentate nel ventaglio ministeriale, relativamente alle proprie esigenze e alla domanda. Infine, gli studenti hanno una parziale libertà nella scelta delle materie non obbligatorie da seguire e nel Sekundarstufe II (o nell’ Oberstufe ginnasiale) possono decidere quali lezioni frequentare come Leistungskurs ‘corso di profitto’ e quali Grundkurs ‘corso base’, ovvero quale peso qualitativo/quantitativo attribuire alle singole discipline.

È all’interno di questo complesso sistema scolastico, assai diverso dal sistema scolastico italiano non solo nella struttura ma anche nelle premesse, che sono nate le prime classi ad insegnamento bilingue italo-tedesco. Le motivazioni alla base della loro attivazione e gli obiettivi che le animano sono molteplici, differenti relativamente al grado e all’ordine della scuola e in parte anche collegate alla complessità dell’intero sistema scolastico.

2. Diffusione delle scuole bilingui nel NRW: dati statistici sulla presenza di scuole bilingui in confronto alla totalità delle scuole.

Prima di analizzare la specificità delle classi e scuole bilingue italo-tedesche, è interessante dare uno sguardo all’intero panorama dell’offerta bilingue nel Land NRW.

Dalla banca dati del Ministero della Pubblica Istruzione del NRW emerge che nell’anno scolastico 2005/06 le classi ad insegnamento bilingue ammontavano a 2.068[14], con un totale di 51.014 studenti coinvolti su una popolazione scolastica complessiva di 2.903.426 studenti: l’1,76%. Una tendenza in leggero calo rispetto al biennio precedente (cfr. tabella 1).

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Tabella 1: Popolazione scolastica totale/popolazione scolastica nelle classi bilingui. Anni 2001-2006.

Quanto alle lingue veicolari utilizzate nell’insegnamento bilingue, nell’a.s. 2005/06 compaiono (in ordine decrescente di partecipanti alle lezioni) inglese, francese, italiano, olandese, spagnolo e greco moderno. Rispetto ai precedenti anni scolastici (dal 2001 al 2005) scompare come lingua veicolare di insegnamento il russo, nonostante gli studenti e il numero di classi fossero in leggero ma costante aumento negli anni precedenti.

È possibile classificare la scelta dell’insegnamento nelle diverse lingue veicolari in tre categorie: 1) per il prestigio e utilità della lingua a livello internazionale (inglese e francese); 2) per la vicinanza geografica del paese in cui la lingua veicolare è lingua ufficiale (olandese e francese); 3) per la presenza di una numerosa comunità di immigrati che hanno come LM una di queste lingue (russo[15], greco moderno, spagnolo, italiano).

Le motivazioni per l’attivazione di percorsi bilingue italo-tedeschi sono strettamente collegate alla presenza sul territorio di numerosi bambini di origine italiana, come attestano anche i risultati dei questionari, ma non è solamente determinata da essa: sarebbe infatti altrimenti inspiegabile la mancanza di percorsi bilingue turco-tedeschi, data la presenza di numerosissimi immigrati di LM turca (secondo i dati del ministero la popolazione scolastica di nazionalità turca era rappresentata nell’a.s. 2005/06 da 176.181 unità, ovvero il gruppo di migrazione più numeroso), così come è difficilmente spiegabile l’improvvisa mancanza di dati sulle classi bilingue russe che, nonostante abbiano visto un costante seppur leggero aumento di iscritti, improvvisamente scompaiono nell’a.s. 2005/06 (cfr. tabella 2).

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Tabella 2: Numero di studenti coinvolti nell’insegnamento bilingue, suddivisi per lingua veicolare d’insegnamento. Anni 2001-2006.

Come affermano le stesse scuole in cui sono state attivate classi bilingue italo-tedesche, è stata ed è tuttora l’assidua collaborazione tra diversi enti (tra cui le rappresentanze consolari, le amministrazioni locali, le associazioni dei genitori, gli arcivescovato) a rendere possibile l’attivazione dei percorsi bilingue italo-tedeschi.

2.1 Panoramica dell’offerta bilingue italo-tedesca nel Land NRW.

Il NRW è uno dei Land tedeschi in cui la comunità di immigrati italiani è più rappresentata. L’offerta formativa bilingue italo-tedesca iniziata alla fine degli anni Novanta con varie sperimentazioni è in continua crescita e, ad oggi, è possibile annoverare tra le scuole che offrono un ramo bilingue cinque scuole elementari, due scuole di istruzione secondaria ed un liceo, rispettivamente:

- la scuola elementare cattolica Meinolfschule di Hagen
- la scuola elementare cattolica Thomas-Schule di Düsseldorf-Derendorf
- la scuola elementare cattolica Vincenz-Statz di Colonia
- la scuola elementare cattolica Zugweg di Colonia
- la scuola elementare locale Westerwaldstraße di Colonia
- la Gesamtschule Papst-Johannes XXIII di Stommeln Pullheim
- l’Istituto Italo Svevo di Colonia
- il Gymnasium Montessori di Colonia

Vi è inoltre un Berufskolleg (scuola ad indirizzo professionale) a Colonia che rilascia un diploma da “perito aziendale e corrispondente in lingue estere” con l’italiano come lingua principale ed una Gesamtschule di Hagen, la Fritz Steinhoff, che adotta un cosiddetto Italienisches Modell ‘modello italiano’[16].

Va inoltre ricordato che altre scuole elementari hanno già in corso progetti di alfabetizzazione coordinata e si stanno organizzando nella creazione di vere e proprie sezioni bilingui; tra queste ricordiamo la scuola elementare cattolica Katharinenschule di Unna e la scuola elementare cattolica comunale Weiltor-Grundschule di Hattingen.

La tendenza sembra quindi essere quella di un interesse sempre maggiore per la costituzione di percorsi bilingui, soprattutto nei cicli d’istruzione inferiori.

È inoltre importante rilevare che esiste, perlomeno per gli scolari residenti nelle città di Colonia e di Hagen – sebbene non si possa parlare di un vero e proprio percorso bilingue – la possibilità di continuare la formazione bilingue anche dopo la scuola primaria ed in tutte le tipologie di indirizzo previsto. In questo modo verrebbe promossa non solo una continuità didattica bensì anche un progresso nello sviluppo della competenza linguistica nella lingua italiana dal momento che, a partire dal Sekundarstufe I, l’italiano è utilizzato regolarmente nell’insegnamento di materie scolastiche specifiche, favorendo così non solo l’introduzione di lessico settoriale ma anche il miglioramento di quella che Cummins definisce come Cognitive Academic Language Proficiency – CALP[17].

[...]


[1] Da qui in poi: NRW

[2] A questo proposito cfr. documenti e documentari video online, segnalati nella sitografia.

[3] Si pensi a questo proposito che la durata del ciclo scolastico completo varia a seconda del Land dai dodici ai tredici anni e che esistono alcuni diplomi di scuola secondaria nel NRW, ad esempio la cosiddetta Hochschulreife ‘diploma di scuola superiore’, che permettono l’accesso esclusivamente alle università del Land ma non in quelle di altri Länder, ad esempio in Baviera.

[4] Per una spiegazione più dettagliata delle tipologie di scuole cfr. cap.1 pg.5.

[5] Le tipologie di scuole o la loro denominazione variano da Land a Land. In Baviera, ad esempio, ancora oggi non esistono le Gesamtschule.

[6] Con “impugnare la decisione” non si intende un ricorso “legale” bensì l’iscrizione del bambino ad una Prognoseunterricht, lezione di prognosi, in cui i partecipanti per tre giorni vengono inseriti in classi nuove ed osservati da esperti (immaginiamo in pedagogia, nel depliant del Ministero non è specificato di che esperti si tratti) a loro sconosciuti che, al termine delle osservazioni e delle lezioni, decidono se modificare l’indicazione data dall’insegnante.

[7] Lo studio PISA 2000 considera per classi sociali basse gli operai specializzati e non specializzati.

[8] Ci si riferisce qui ai risultati dello studio effettuato da Alba, R.D., Handk, J., Müller, W. (1994) “Ethnische Ungleichheit im deutschen Bildungssystem”, Kölner Zeitschrift für Soziologie und Sozialpsychologie 46 (2): 209-237

[9] Contributo contenuto in Kattenbusch, D., Ugolini, G. (a cura di) I ragazzi italiani nel sistema scolastico tedesco: problemi e prospettive, Regensburg, Verlag Christine Lindner, 2006.

[10] Cfr. appendice pg. I.

[11] La legge di riforma scolastica del NRW prevede che gli studenti ammessi nell’a.s. 2005/2006 alla classe sesta del Sekundarstufe I ginnasiale ne frequentino il ciclo abbreviato di 5 anni che li porterà alla maturità nella classe dodicesima nell’a.s. 2011/2012 (Zweites Gesetz zur Änderung des Schulgesetzes für das Land Nordrhein-Westfalen - 2. Schulrechtsänderungsgesetz – 28.03.2006).

[12] Il sistema di valutazione nel NRW si avvale di una scala da 1 a 5, dove 1 rappresenta il valore maggiore (sehr gut - ottimo - ), 5 il minore (unbefriedigend – insufficiente -) e 4 la sufficienza (befriedigend). La traduzione italiana è stata ricavata dal Documento edito dal Kultusminister (Ministro della Cultura) del NRW in lingua italiana “Die Schulformen in der Sekundarstufe I. Hauptschule Realschule Gymnasium Gesamtschule”.

[13] Tale disposizione prevede che le Gesamtschule private attribuiscano i propri posti per un terzo agli alunni che abbiano ricevuto l’indicazione “Hauptschule-Gesamtschule”, per un terzo a a coloro che abbiano ricevuto l’indicazione “Realschule-Gesamtschule” e il rimanente terzo ai ragazzi che abbiano ricevuto l’indicazione “Gymnasium-Gesamtschule” al fine di creare un equilibrio interno alla scuola.

[14] I dati includono le scuole private e pubbliche di tutti e tre i cicli scolastici.

[15] In Germania vi è un gruppo numeroso di immigrati di origine russa di lunga data. Per molti di loro la lingua russa non è più la lingua madre. Questo potrebbe spiegare, forse, la decisione di eliminare tali percorsi bilingue. Si veda a tal proposito:

http://de.wikipedia.org/wiki/Russen_in_Deutschland

[16] Questo modello consiste nell’insegnamento dell’italiano per gli alunni di origine italiana come lezioni MU nelle classi quinta e sesta, nelle successive quattro classi esso rientra nel Wahlpflichtbereich I ‘materie a scelta obbligatorie’ e, infine, nelle ultime classi come materia a scelta. Per maggiori informazioni: http://fsg.hagen.de/_inhalt/fr_cont2.htm

[17] Cummins, J. (1979) “Cognitive/academic language proficiency, linguistic interdependence, the optimum age question and some other matters”, Working Papers on Bilingualism 19: 121-129.

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Résumé des informations

Titre
L'offerta formativa bilingue italo-tedesca nel Land Nordreno-Vestfalia: origine, organizzazione, continuità
Université
University of Venice
Note
110/110
Auteur
Année
2007
Pages
54
N° de catalogue
V91998
ISBN (ebook)
9783638043021
ISBN (Livre)
9783638941747
Taille d'un fichier
760 KB
Langue
italien
Mots clés
schulerfolg migrantenkinder, muttersprache, einfluss der muttersprache, zweitspracherwerb, zweitsprach, italienische kinder, deutsches schulsystem, bilinguale schule, bilinguale unterricht
Citation du texte
Giulia Covezzi (Auteur), 2007, L'offerta formativa bilingue italo-tedesca nel Land Nordreno-Vestfalia: origine, organizzazione, continuità, Munich, GRIN Verlag, https://www.grin.com/document/91998

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